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Nove modi sicuri per avere la muffa in casa

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Volete portarvi la muffa in casa? Volete continuare a coltivare le spore? A respirare aria cattiva? Sono le convinzioni sbagliate che aiutano la muffa a insidiare le nostre pareti di casa
L’istituto austriaco Umweltberatung stila un decalogo con le raccomandazioni per eliminare una volta per tutte la muffa dalla propria casa o dal proprio ufficio. Consigli semplici, che passano attraverso la cancellazione di abitudini sbagliate.
Partiamo dunque dalle convinzioni erronee e cerchiamo di smontarle una ad una.
Primo errore: un po’ di muffa, e cosa vuoi che sia…
Le cose non stanno così. La muffa deve essere eliminata il prima possibile, perché porta con sé un’alta concentrazione di spore fungine pericolose per la salute. Ecco alcuni dei sintomi più diffusi: stanchezza, ezemi, lacrimazione, naso che cola, tosse, asma bronchiale..
Secondo errore: la muffa se ne va da se.
Niente di più sbagliato, la muffa bisogna rimuoverla. E spesso, nel caso di contaminazione diffusa, bisogna avvalersi di veri professionisti. Se le macchie di muffa sono piccole si può invece operare in autonomia.
Terzo errore: usare l’aceto per rimuoverla.
Il normale aceto di vino non aiuta, ma anzi può essere un buon ricostituente per le muffe. I mezzi appropriati per la rimozione sono prodotti acquistabili per pochi euro in colorifici e ferramenta: l’acqua ossigenata 130 volumi, l’alcool etilico, oppure la candeggina, che presenta però più rischi nell’inalazione. In generale i prodotti a base di cloro sono insidiosi per la salute.
Quarto errore: ora la muffa non torna più!
Le spore non se ne vanno tanto facilmente dall’aria. Per questo motivo è importante combattere le cause alla fonte. Uno dei motivi principali è la differenza di temperatura tra l’aria carica di umidità e le pareti esterne che rimangono fredde. Un buon isolamento termico delle pareti e l’uso di pitture traspiranti a base di calce sono il modo migliore per allontanare le muffe. Evitare anche di posizionare mobili troppo ingombranti presso le pareti fredde.
Quinto errore: in casa serve aria umida!
Questo è vero solo in parte. Ovvero bisognerebbe sapere esattamente cosa vuol dire umida. Secondo le autorità austriache il tasso di umidità giusto è tra i 30 e il 35%, percentuale che a noi sembra troppo bassa. Comunque sia bisogna evitare concentrazioni al di sopra del 60% di umidità, soprattutto con la simultanea presenza di calore che favorisce il proliferare delle spore.
Sesto errore: non aerare quando fuori piove. 
Nelle stagioni invernali questo principio non è affatto valido. L’aria calda infatti accumula più umidità, mentre l’aria fresca aiuta a disperderla. Una bella rinfrescata fa sempre bene.
Settimo errore: aerare di più in estate.
Nelle case poco isolate e calde si preferisce sempre le finestre aperte in estate. Attenzione però alle cantine e alle zone più fresche. L’aria estiva, calda, e quindi carica di umidità, può creare condense nelle pareti.
Ottavo errore: le case nuove sono al sicuro!
Chi le ha provato lo sa bene. Spesso è vero il contrario, soprattutto se si costruisce male. La mancanza di adeguati ricambi d’aria e di permeabilità al vapore crea condense sulle pareti e quindi muffe. Le buone abitudini vanno conservate, e magari implementate, anche nelle nuove case.
Nono errore: la finestra socchiusa.
Dio ce ne guardi dalle finestre a ribalta! La finestra socchiusa non crea un adeguato ricambio d’aria e permette invece alle pareti di raffreddarsi, aumentando il rischio di muffa. È consigliabile aerare in modo più energico, aprendo le finestre per pochi minuti: l’aria si rinnova completamente e le superfici rimangono tiepide.

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