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A scuola l’aria è più inquinata: monitoriamola

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Uno strumento per monitorare la qualità dell’aria fuori e dentro le aule scolastiche. La pessima qualità dell’aria nei luoghi chiusi può avere ripercussioni forti sui bambini e sul rendimento scolastico
L’aria che si respira negli ambienti chiusi è peggiore di quella esterna. Un ragionamento che vale ancor di più per le aule scolastiche, dove allo smog urbano si sommano gli altri inquinanti, con ricambi di ossigeno poco scrupolosi. Per questo motivo il Ministero per la salute ha messo a punto Air pack, un insieme di risorse didattiche che riguardano la qualità dell´aria a scuola e che considera le sorgenti interne ed esterne dell’inquinamento atmosferico e la percezione del comfort nelle aule. Nel kit le informazioni sono organizzate negli ambiti prioritari che influenzano la qualità dell’aria nella scuola: l’ambiente “outdoor“ (verde scolastico, pollini e inquinamento dell’aria), le sorgenti inquinanti “indoor” e il comfort microclimatico.
Una qualità di aria scadente nei luoghi chiusi può avere un impatto sulla salute del personale scolastico e degli studenti, contribuendo alla diffusione di infezioni respiratorie, provocando reazioni allergiche o crisi asmatiche, oppure, causando mal di testa e stanchezza mentale. Questo, a sua volta, influenza negativamente il numero di giorni di assenze per malattia, riducendo potenzialmente le possibilità di imparare e di insegnare. Inoltre, secondo recenti studi, alcuni inquinanti chimici, che si trovano nell’aria indoor, conosciuti come interferenti endocrini, possono avere effetti sulla salute dopo diversi anni di esposizione anche a basse concentrazioni.
Quindi l’esposizione dei bambini a sostanze chimiche, specie in periodi critici del loro sviluppo fisico e cognitivo, potrebbe avere nel lungo termine anche serie conseguenze per la loro salute. I bambini sono particolarmente vulnerabili agli effetti tossici delle sostanze chimiche. Rispetto al loro peso corporeo, respirano volumi di aria più grandi se comparati agli adulti, spesso respirano con la bocca eludendo le difese naturali della respirazione nasale. Inoltre, hanno un maggiore contatto cutaneo con il pavimento per il loro comportamento e le loro dimensioni e, a differenza degli adulti, sono sia inconsapevoli dei rischi sia incapaci di mettere in atto comportamenti protettivi per la loro salute.
La salute respiratoria nelle scuole è particolarmente influenzata dagli inquinanti presenti nell’aria che entrano nel corpo attraverso la respirazione, con particolare rischio per i soggetti allergici. La qualità dell’aria interna nelle scuole può essere responsabile di effetti sulla salute acuti (ad esempio, l’irritazione delle vie respiratorie, crisi allergiche o asmatiche), cronici (per esempio tosse cronica), altri sintomi (mal di testa, nausea etc.) e perdita di concentrazione. I sintomi che spesso sono attribuiti alla scarsa qualità dell’aria interna includono mal di testa, stanchezza, affanno, congestione nasale, tosse starnuti, irritazioni di occhi, naso e gola, irritazioni cutanee, vertigini e nausea. I cattivi odori, correlati o meno a rischi per la salute, sono spesso associati con la percezione di bassa qualità dell’aria.
Il 17 febbraio 2016 sarà presentato a Roma il sito web di Air pack, l´innovativo strumento educativo multimediale realizzato per le scuole sul tema della qualità dell´aria. L´evento è rivolto a dirigenti scolastici, docenti e a altri soggetti coinvolti e interessati nella gestione e nella fruizione degli spazi scolastici. La mattinata (dalle 9 alle 13,30), promossa dal MATTM e realizzata in collaborazione con Ispra e USR Lazio, prevede anche interventi di esperti e una tavola rotonda.
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