Un anno da vivere: sei incontri presso il Borgo di Pomaia
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(Tenzin Ghyatso, XIV Dalai Lama del Tibet)
(Stephen Levine)
IL CORSO
La crisi economica e di valori della nostra società ci costringe a cercare riferimenti di senso universale, quali la gentilezza verso se stessi e verso gli altri, e il coraggio di accettare la morte e il cambiamento.
Ai tempi di Freud, il rimosso culturale afferiva alla sessualità e relative manifestazioni, ossia al mondo dell’eros. Questo comportava un conflitto tra desiderio sessuale e la sua soddisfazione, e lo si ritrova ancora oggi in altre culture. Nella nostra attuale società, invece, ciò che viene rimosso è il confronto con la morte: un atteggiamento che non fa che aumentare la nostra paura e il nostro dolore (diversamente da quanto superficialmente si può credere) con la conseguenza di farci perdere di vista il contatto con la nostra parte più autentica e di esporci a tutto ciò che viene ingannevolmente proposto come oggetto compensatorio.
Nel buddhismo la causa radice del dolore sta nell’errore di percepire il proprio io come permanente e autoesistente; analogamente, la psicoanalisi individua quella causa nell’aspetto narcisistico e deviante dell’io, che va perciò lasciato andare.
In accordo al sentiero graduale buddhista, è estremamente utile all’inizio, a metà e alla fine, praticare la consapevolezza dell’impermanenza e della morte. Si dice che per chi non lo avesse fatto, la morte sarà estremamente dolorosa; chi lo ha fatto in media misura, morirà senza rimpianti; e chi ha avuto la piena realizzazione di quella pratica, la morte sarà simile a un ritorno a casa.
Il poeta e terapeuta contemporaneo Stephen Levine in un suo testo suggerisce di fissare una data precisa supposta per la propria morte. Immaginiamo allora di aver ricevuto una prognosi di un solo anno ancora da vivere, e impostiamo un programma di vita come se quella data fosse effettiva. E questa sarà la specificità del Corso: lavoreremo sull’idea e sulle emozioni che sorgono pensando alla nostra propria morte, e su come decidiamo di vivere il tempo prezioso che ci resta.
Proveremo quindi a contattare e attivare il nucleo essenziale di consapevolezza che comunque possediamo, attraverso efficaci pratiche di meditazione in accordo al sentiero buddhista ma utili e valide per tutti, per confrontarci – nella specificità della nostra cultura – con l’angoscia latente in noi rispetto alla nostra propria morte.
In ogni modulo si porrà anche l’attenzione su uno dei sei particolari stati di esistenza descritti nella cosmologia buddhista, che però verranno rivisti e intesi in particolare come manifestazioni del nostro io narcisistico, come dolorose ambientazioni psicologiche in cui anche in diverse fasi della vita attuale ci si imbatte, e i cui limiti vanno superati per godere di maggiore felicità sia ora che in un futuro …
19-21 FEBBRAIO 2016
15-17 APRILE 2016
17-19 GIUGNO 2016
23-25 SETTEMBRE 2016
04-06 NOVEMBRE 2016
08-11 DICEMBRE 2016
fiorella.rizzi@tallarico.it
050-685035 oppure borgodipomaia@iltk.it
Si segnala inoltre che chi alloggia presso Borgo di Pomaia o ILTK può usufruire della convenzione di € 8,00 a pasto alla mensa vegetariana di ILTK, altrimenti fissato in € 13,00
www.tallarico.it
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Il Corso verrà attivato con un numero minimo di dodici iscritti, si invitano le persone interessate a formalizzare l’iscrizione con un buon anticipo.
Per conoscerlo meglio e per contatti:
www.tallarico.it