Poiché nella stagione fredda gli uccelli, e gli animali selvatici in generale, fanno più fatica a reperire cibo di cui, tra l’altro, hanno maggiormente bisogno per far fronte ai rigori dell’inverno, se predisponiamo per loro una mangiatoia con gli alimenti a loro più graditi, vedrete che pian piano cominceranno ad avvicinarsi alle nostre case con sempre meno discrezione e sarà possibile osservarli sempre più da vicino.
Come fare una mangiatoia per gli uccellini selvatici
Chi avesse familiarità con i piccoli lavori di falegnameria potrà realizzare una mangiatoia con materiali di recupero, come assi di legno dei bancali, scarti di legno o compensato recuperati presso qualche falegnameria.
A questo proposito seguite le istruzioni contenute nel pdf “Mangiatoia fai da te” allegato al termine dell’articolo.
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Una mangiatoia molto facile da realizzare si può anche costruire con materiali di recupero come una bottiglia di plastica tipo quella del latte, una gruccia di ferro (quella della lavanderia, per intenderci) e un coperchio di plastica con diametro più ampio di quello della bottiglia (per esempio quello dei barattoli di orzo oppure delle vaschette di ricotta o mascarpone).
Il procedimento è davvero semplice:
1. con le forbici, un coltello affilato o un taglierino tagliate via la base della bottiglia cercando di ottenere un bordo il più regolare possibile;
2. intagliate due o tre tacche quadrate di circa 1 cm di lato sul margine inferiore della bottiglia;
3. praticate un foro sul tappo della bottiglia e uno sul coperchio di plastica con un cacciavite a croce e un martello;
4. servendovi di un paio di tronchesine o di pinze, tagliate a metà la parte inferiore della gruccia (la base del triangolo), quindi allungate, schiacciate e appiattite bene i due fili di ferro così ottenuti ed infilateli nel foro praticato sul tappo della bottiglia (che avrete provveduto a riavvitare) in modo che escano dal fondo tagliato della bottiglia;
5. capovolgete la bottiglia, riempitela di granaglie, infilate i fili di ferro nel foro del coperchio di plastica, attorcigliateli brevemente per fissarli e piegateli a 90° in modo che il coperchio risulti agganciato alla bottiglia;
6. capovolgete di nuovo la bottiglia e provvedete ad agganciare la vostra mangiatoia al ramo di un albero o cespuglio o altro appiglio adeguato. Inizialmente non vi conviene sistemarla troppo vicino a casa, perché gli uccelli sono diffidenti; assicuratevi che il luogo in cui avete deciso di posizionare la mangiatoia non sia raggiungibile da parte di gatti o altri potenziali predatori. In seguito, potete provare a spostarla o a metterne un’altra in una posizione più facilmente osservabile da casa come la ringhiera di un balcone, una grondaia ecc;
7. se volete proteggere i semi dalle intemperie, potete posizionare tra la gruccia e la bottiglia un sottovaso in plastica rovesciato sul quale avrete praticato un foro nel modo già descritto.
I primi uccellini che verranno a beccare alla vostra mangiatoia saranno, con tutta probabilità, merli, passeri e pettirossi, che sono i meno elusivi, quindi cinciallegre e cinciarelle; ma, se l’inverno è molto rigido non è insolito vederla frequentare anche da altre specie come fring09uelli, passere scopaiole, picchi muratori.
Con l’avvicinarsi della primavera, poi, molto probabilmente i frequentatori della vostra mensa cambieranno di nuovo e vedrete comparire anche qualche verzellino e magari scomparire i pettirossi, alcuni dei quali migrano verso i paesi del nord Europa per nidificare.
Ora che vi siete costruiti la vostra bella mangiatoia, cosa dovete metterci dentro per soddisfare i gusti (e soprattutto le esigenze alimentari) dei nostri amici pennuti?
Gran parte degli uccellini che accorrono alle mangiatoie gradiscono i semi oleosi come girasole, arachidi, noci, mandorle e nocciole, semini più piccoli come il miglio e altri che si trovano nei classici mangimi per canarini e pappagallini, ma naturalmente non disdegnano briciole di pane, dolci, pizza, biscotti ecc.
Quindi, sempre nell’ottica del risparmio, mettete da parte per loro tutti gli avanzi della tavola, eventuali biscotti scaduti, pane, briciole di panettone…
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Articolo tratto dal libro:
Una mini enciclopedia del recupero e del riuso che racchiude il meglio del fai da te ecologico, con un occhio al portafoglio e uno all’ambiente.
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