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I medici “NoGraziePagoIo”: «Piano vaccini, verità sul conflitto d’interesse»

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I medici dell’associazione “NoGraziePagoIo” hanno scritto una lettera aperta al ministro della salute chiedendole di fare chiarezza sui conflitti di interesse e il nuovo Piano nazionale vaccini. Dura anche la nota della Rete Sostenibilità & Salute.
Ecco il testo della lettera aperta che l’associazione “NoGraziePagoIo” ha scritto al ministro della sanità Beatrice Lorenzin.
«Si è discusso molto del piano nazionale vaccini 2016-2018, la cui approvazione da parte della Conferenza Stato Regioni sembrava in forse a causa soprattutto di una presunta mancanza di copertura finanziaria, problema sollevato anche dal Ministero dell’Economia e che sarà probabilmente risolto. Molta discussione è stata sollevata anche dall’ipotesi di rafforzare l’obbligatorietà di alcune vaccinazioni reintroducendo l’esclusione dall’iscrizione scolastica per i bambini non vaccinati; ipotesi per fortuna smentita in conferenza stampa dopo l’ultimo Consiglio dei Ministri. Il rafforzamento dell’obbligatorietà sarebbe giustificato da un presunto, ma non dimostrato calo dei tassi di copertura per qualche vaccinazione, con un conseguente aumento dei casi di malattia. Queste discussioni hanno oscurato il dibattito su un altro e forse più importante contenuto del piano e cioè l’aggiunta di nuovi vaccini oltre quelli previsti dai precedenti piani, e già controversi. Se n’è accorto Vittorio Demicheli, già direttore regionale della sanità in Piemonte, che sul tema ha pubblicato un suo contributo critico su Sanità 24 del Sole 24 Ore. In particolare, Demicheli scrive che “il calendario del piano è stato fedelmente copiato dal “calendario per la vita” sponsorizzato dalle industrie del farmaco”. Apriti cielo: a stretto giro di posta hanno replicato il Governo e gli estensori del piano, i quali, oltre a smentire, “si riservano di adottare, nei confronti del Demicheli, tutte le iniziative necessarie, anche giudiziarie in sede civile e penale, per tutelare la propria reputazione lesa dalle dichiarazioni in oggetto”.
NoGrazie ritiene che, invece di minacciare azioni legali, il Governo e gli estensori del piano dovrebbero rispondere alla sostanza delle legittime critiche mosse da Demicheli, rispondendo alle seguenti domande:
1. Ci sono stati, durante l’elaborazione del piano, incontri tra i firmatari della replica a Demicheli e rappresentanti dei produttori di vaccini? Se sì, quanti incontri e di che tipo? Sono trasparentemente disponibili i verbali di questi incontri?
2. Qualcuna delle istituzioni, federazioni e società scientifiche rappresentate dai firmatari della replica ha ricevuto da produttori di vaccini, per esempio negli ultimi 5 anni, finanziamenti per progetti di ricerca e sviluppo, corsi, congressi o altri eventi ed attività? Se sì, in che quantità e a quale scopo? Questi finanziamenti sono trasparentemente dichiarati nei loro bilanci?
3. Quanto sono giustificate, da un punto di vista di sanità pubblica e in termini di rapporto tra  costi e benefici, le raccomandazioni del piano. Per esempio, quali sono le basi scientifiche e  razionali per proporre il vaccino HPV ai maschi, quello per il rotavirus a tutti i neonati, e quello contro l’herpes zoster agli anziani? Ha senso introdurre il vaccino allo scopo di debellare la varicella?
I NoGrazie sono in disaccordo con molte posizioni espresse dai cosiddetti antivaccinisti. Ma come stupirsi che molti cittadini siano diventati sospettosi sulle decisioni prese in materia di vaccinazioni? Chi opera nel settore sa bene che obiettori e dubbiosi (questi ultimi in grande crescita) contestano soprattutto il fatto che si somministrino troppi vaccini, tutti assieme, e in troppo giovane età. Se la risposta a queste obiezioni è aumentare i vaccini proposti, raddoppiando le sedute nei primi 15 mesi di vita, è facile prevedere un ulteriore calo delle coperture in ampie fasce della popolazione. Rispondere con querele invece che con argomentazioni serie e basate su evidenze scientifiche, e con la massima trasparenza su eventuali conflitti d’interesse, non risolverà certo il problema».
Ecco anche l’intervento della Rete Sostenibilità e Salute
«Sanità 24, il settimanale sanità digitale del Sole 24 Ore, ha ospitato un botta e risposta sul Piano Nazionale Vaccini 2016-2018. Il 27 ottobre, Vittorio Demicheli, un epidemiologo competente sul tema (collabora con il gruppo vaccini della Cochrane Collaboration), nonché ex-direttore regionale della sanità in Piemonte, ha pubblicato un contributo critico in cui metteva in questione l’inclusione nel piano nazionale di vaccini come l’HPV per i maschi, il rotavirus per i neonati, l’herpes zoster agli anziani e il vaccino contro la varicella allo scopo di debellarla. Questi dubbi si aggiungerebbero ad altri già espressi in precedenza sui vaccini contro meningite meningococcica B e infezioni da pneumococco sull’anziano, dubbi ai quali non era stata data risposta da parte delle autorità competenti. Demicheli aggiungeva anche che “il calendario del pianocoincide oggettivamente con il “calendario per la vita” sponsorizzato dalle industrie del farmaco”. Questa sembra essere stata la frase che ha scatenato una pronta risposta da parte di coloro che avevano partecipato alla stesura del piano. Nella risposta i firmatari non entrano nel merito delle questioni di sanità pubblica sollevate da Demicheli. Si limitano ad etichettare come falsa e pericolosissima l’affermazione riguardante la possibile interferenza dell’industria produttrice di vaccini nell’elaborazione del calendario vaccinale “e si riservano di adottare, nei confronti del Demicheli, tutte le iniziative necessarie, anche giudiziarie in sede civile e penale, per tutelare la propria reputazione lesa dalle dichiarazioni in oggetto”.
La Rete Sostenibilità e Salute non intende entrare nel merito della discussione. Ritiene tuttavia inappropriato, su un tema di confronto scientifico, rispondere con una minaccia di querela, mentre ritiene importante entrare nel merito dei rilievi sollevati e spiegare la base scientifica e razionale per quelle stesse scelte. La Rete Sostenibilità e Salute pensa infatti che le risposte debbano essere di merito per aiutare a risolvere i dubbi che parte dei cittadini può avere sul numero di vaccini raccomandati, sulla quantità di vaccini inclusi in un’unica somministrazione, e su altri aspetti che possono ridurre la fiducia e rendere alcuni cittadini obiettori totali o parziali, o far ritardare alcune vaccinazioni dei propri figli. Per risolvere i dubbi è opportuno prendere in seria considerazione le osservazioni di esperti qualificati, anche quelle critiche, e fornire risposte chiare e adeguate».

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