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Più abbracci e meno consumi

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L’industrializzazione selvaggia e senza tutele per l’ambiente e i diritti, così come la grande crisi globale che stiamo vivendo a livello mondiale, non sono incidenti di percorso ma due facce della stessa medaglia. Sono l’effetto di scelte consapevoli che i vari governi hanno condiviso con le istituzioni finanziarie.
La soluzione è nel rivedere completamente il modello economico di riferimento. Questa è la sfida dei prossimi anni.
 L’attuale crisi che consuma l’ambiente, erode i diritti, ruba il presente ai più vecchi e il futuro ai più giovani, è la dimostrazione più evidente del fallimento del pensiero neo-liberista transnazionale che ha governato fino ad oggi la nostra società.
La buona notizia è che se da una parte non esistono ricette preconfezionate per un modello di società più sostenibile e solidale, dall’altra sono numerosi i laboratori dove sperimentare esempi di transizione già in atto. Molte di queste esperienze le potete trovare sfogliando ogni mese le pagine di Terra Nuova: transition town, ecovillaggi, cohousing, botteghe dell’equo e solidale, per non parlare delle mille associazioni e gruppi che si occupano di salute naturale, permacultura, finanza etica, nascita nonviolenta, comunicazione ecologica… sono tutti germogli di una nuova umanità. L’invito, e insieme l’augurio, che porgiamo ai nostri lettori per il nuovo anno è quello di diventare esempi di transizione e di cambiamento.
Buon Natale a tutti!
A casa, al lavoro, con gli amici e soprattutto con voi stessi, siate laboratori viventi e gioiosi di un Nuovo Mondo possibile.

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