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Si fa presto a dire piccante!

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Vi piace sentire in bocca il gradevole pizzicore e la sensazione di calore rilasciati dal peperoncino o dal pepe? Ma se pensate che i cibi piccanti si esauriscano con queste due spezie vi sbagliate! Scoprite con noi caratteristiche e proprietà degli alimenti «scottanti».

Si fa presto a dire piccante!

I cibi più comuni che bruciano nel piatto sono quelli a cui forse si pensa meno, benché siano di uso frequente: aglio e cipolla. Note piccanti sono poi lasciate dallo zenzero, sebbene mitigate dall’aroma fresco e dolce. Ma il piatto si fa incandescente con certi condimenti delle crucifere, come la senape forte. A parte evidenti eccezioni (ad esempio il ravanello, l’aglio e le cipolle), questi sono cibi da prendere con le pinze: pur avendo delle proprietà interessanti, infatti, vanno consumati con moderazione, perchè spesso possono essere fortemente irritanti.

PEPE

Nero, bianco, verde: sono tutte facce della stessa medaglia.
Piper nigrum. Il nero è piccante e aromatico; il bianco è più piccante e meno aromatico perché viene privato del rivestimento; il verde (frutti acerbi, secchi, sottaceto o sotto sale) è poco piccante, aromatico, fresco ed erbaceo. Ne esiste anche un tipo rosso, maturo e conservato come il verde, ma irreperibile da noi. Il pepe contiene piperina, alcaloide che stimola la salivazione e i succhi gastrici. Però è anche un irritante intestinale, quindi è da evitare in caso di ipertensione, gastriti ed emorroidi. In compenso quello nero esalta le proprietà antiossidanti della curcuma, e associato a essa non dà problemi intestinali.
Lungo. Simile a un bastoncino bruno, il pepe lungo fu il primo ad arrivare in Europa, ma oggi è poco diffuso. Meno piccante di quello nero (ha meno piperina), è molto più aromatico. Favorisce la digestione, è stimolante e antisettico.
Cubebe. Ha frutti piccoli e grigiastri e un picciolo dritto come un codino. Importato tra il ‘500 e il ‘600 al posto del più costoso pepe nero, oggi è quasi scomparso in Europa, ma ancora apprezzato in Indonesia, sua terra di origine. Il gusto è pungente, con un retrogusto amarognolo e fresco. Il cubebe ha funzione stimolante, espettorante, diuretica e digestiva.
Di Sichuan. Frutto di una rutacea diffusa in Estremo Oriente, è reperibile nei negozi di alimenti etnici. Il gusto, aromatico e fresco, predomina sul piccante; questo è leggero ma lascia la lingua intorpidita. L’aroma si trova nel pericarpo, ma in genere si usa tutto il frutto macinato su verdure e legumi. Il pepe di Sichuan è ritenuto antisettico, carminativo e digestivo.
Rosa (o falso pepe). Cresce su un’anacardiacea di origine sudamericana ed è spesso venduto in un mix con pimento, pepe bianco e nero. I frutti, leggermente piccanti, hanno un gusto delicato, balsamico e aromatico. Profumano ortaggi di gusto leggero, come asparagi e zucchine. Gli riconoscono proprietà antisettiche, digestive e diuretiche.
Pimento. Mirtacea, detta anche pepe di Giamaica per la sua origine, ha bacche più grosse di quelle del pepe, di colore bruno ruggine e superficie rugosa, dal gusto che ricorda un mix di cannella, pepe nero, chiodo di garofano e noce moscata. Aromatizzano verdure e legumi, torte e biscotti. Le bacche hanno funzione carminativa, digestiva, antidepressiva e antisettica.

Peperoncino

Originario dell’America, si è diffuso rapidamente nel Vecchio Continente dopo il XVI secolo, come mostrano le numerose cucine “piccanti”. Del resto nelle regioni calde il peperoncino, grazie alle sue proprietà antisettiche, contribuisce a conservare i cibi, Oltre a offrire vitamina C e provitamina A, il peperoncino favorisce la digestione e la sudorazione.
Per valutare la “forza” della capsaicina (la sostanza piccante dei peperoncini) si usano le “unità di Scoville”. Per esempio il nostro ciliegino è sulle 100-500 unità di Scoville, il messicano jalapeño sulle 2500-5000, il caraibico habanero 100.000-300.000. Piccantissimi anche l’ungherese almapaprika, un peperone giallo e tondo, e i minuscoli bird’s eye e thai.
Il piccante dei peperoncini non andrebbe usato per coprire i sapori, ma per esaltarli: sta in questo piacevole equilibrio il valore del cuoco.

CREN & CO.

Il cren e altre crucifere condividono vari tipi di isosolfocianato e isotiocianato, sostanze volatili che raggiungono naso e occhi, provocando bruciori e lacrime. Ma anche interessanti proprietà: infatti sono tonici, antisettici (soprattutto per l’intestino e le vie respiratorie), diuretici.
Cren. È una grossa radice carnosa con polpa bianca e croccante, ha odore e sapore forti e acri. Grattugiata, si accompagna alle pietanze o si trasforma in salsa. Ramolaccio. Radice tonda o allungata, ha la polpa croccante più hot nel tipo a buccia scura.
Ravanello. Come il grosso e carnoso daikon, non è sempre piccante, ma a volte lo è tanto! Entrambi hanno proprietà antitumorali.
Senape forte. La celebre salsa gialla in versione piccante sa farsi notare!
Wasabi. È un condimento verde di gusto intenso ottenuto da un rizoma giapponese essiccato e pestato. Basta mescolarlo con poca acqua perché si sprigioni un odore intenso, ma è la pasta a conservare di più l’aroma.

ZENZERO

Con il suo piccante leggero che sfuma nel dolce, questo squisito rizoma accompagna indifferentemente e gradevolmente piatti dolci e salati.
Antisettico e tonico, facilita la digestione, combatte la nausea e le flatulenze.

AGLIO E CIPOLLA

Questi pungenti membri delle liliacee non hanno bisogno di grandi presentazioni. L’ideale sarebbe mangiarli crudi, perché così si conservano meglio le loro numerose proprietà. Sono entrambi in prima linea contro i tumori, hanno proprietà antibatteriche, antisettiche e antivirali, vermifughe. Sono ben digeribili (l’alito pesante non è dato da cattiva digestione ma dai loro composti).
Aglio. Espettorante, combatte il colesterolo e l’ipertensione, nutre la flora intestinale, previene i coaguli nel sangue, combatte le micosi.
Cipolla. Antireumatica, previene le trombosi e l’aterosclerosi, tiene sotto controllo la glicemia, è digestiva e contrasta la forte stanchezza.
Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Ottobre 2012.
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