I raccolti durano tutto l’anno… cosa fare nell’orto, nel frutteto, nel giardino e sul balcone durante il mese di dicembre.
I lavori nell’orto e nel giardino a dicembre
A dicembre gli agrumi sono nel pieno della raccolta. Il grado di maturazione di arance e mandarini non è collegato alla colorazione della buccia. Sono le temperature notturne inferiori a 13° e gli sbalzi termici tra notte e giorno che influiscono su questa caratteristica. Fanno eccezione i limoni, gli unici agrumi capaci di completare la maturazione staccati dall’albero.
Il momento giusto per la raccolta delle arance si stabilisce controllando il contenuto in succo: deve essere del 30% per le arance Tarocco, del 33% per le Washington Navel e del 35% per le altre varietà. Le arance mature possono essere lasciate piuttosto a lungo sulle piante senza perdere eccessivamente in qualità.
I mandarini si raccolgono quando il contenuto in succo raggiunge il 40%, i limoni si colgono ancora verdi o appena maturi, cioè subito dopo che la buccia ha cambiato colore.
La raccolta deve avvenire con tempo asciutto e quando la rugiada notturna è evaporata. Si taglia con forbici apposite il peduncolo preservando la “rosetta” all’attaccatura del frutto. In questo modo si assicura una migliore conservazione. Solo le clementine possono essere raccolte a strappo.
In alcune zone la raccolta delle olive non è ancora terminata, in altre deve persino iniziare. Si attende infatti che le drupe raggiungano la loro colorazione tipica. È bene comunque anticipare la raccolta il più possibile, per aumentare la resa e ottenere un olio meno acido e più gradevole al gusto, ma anche per sfuggire all’ultima generazione della mosca, che comporta una perdita di produzione e un peggioramento della qualità del prodotto finale. Inoltre, precorrere i tempi favorisce la differenziazione delle gemme a fiore, riducendo il rischio dell’alternanza di produzione.
La manutenzione non finisce mai
Almeno nel Nord Italia la maggior parte dei lavori nell’orto è conclusa, mentre nel frutteto non è ancora arrivato il momento di potare.
È il periodo giusto per controllare la funzionalità degli attrezzi e provvedere alla loro manutenzione.
MANICI
Quelli danneggiati o fessurati vanno sostituiti per evitare che scheggiandosi provochino ferite o che si rompano durante l’uso. Per staccare l’attrezzo, prima si toglie la vite di sicurezza e poi si spinge con forza verso il basso, eventualmente aiutandosi con un martello. Se la chiusura è particolarmente serrata si può scaldare la parte metallica in modo che la dilatazione del metallo favorisca l’estrazione.
Il manico di ogni attrezzo ha una sua forma, per questo motivo in caso di sostituzione è meglio utilizzare i manici acquistati da un rivenditore evitando soluzioni fai da te, a meno di non essere particolarmente esperti. I manici di rastrelli e zappe si montano con la curva dell’impugnatura opposta all’attrezzo mentre quelli di vanghe e forche devono avere la curva rivolta nella stessa direzione dello strumento.
Dopo aver infilato il manico si stringe la vite di sicurezza e si immerge la parte terminale dell’utensile per qualche giorno in acqua per far aumentare il volume del legno e assicurare un incastro perfetto. Anche i manici ancora integri richiedono una piccola cura: devono essere impregnati con olio di lino per preservare il legno.
ZAPPE E VANGHE
Per eliminare la ruggine si grattano con carta vetrata, contestualmente si affilano i bordi utilizzando una lima, così si migliora la capacità di penetrare nel suolo e si riduce la fatica durante le lavorazioni.
RASTRELLI DI FERRO
Si raddrizzano i denti perché restino paralleli ed equidistanti. Di solito quest’operazione si esegue a mano. Se le punte dei denti sono piegate si battono con un martello fino a renderle dritte.
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