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Olio: petizione per indicare da dove vengono le olive

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Dopo l’indagine avviata dalla procura di Torino nei confronti di sette aziende italiane produttrici di olio d’oliva, accusate di frode, su Change.org  l a petizione per chiedere l’obbligo di indicare la provenienza delle olive nelle bottiglie dell’olio extravergine ha superato le 50mila firme. 
Dopo l’indagine avviata dalla procura di Torino nei confronti di sette aziende italiane produttrici di olio d’oliva, accusate di frode, su Change.org  l a petizione per chiedere l’obbligo di indicare la provenienza delle olive nelle bottiglie dell’olio extravergine ha superato le 50mila firme. 
Carapelli, Santa Sabina, Bertolli, Coricelli, Sasso, Primadonna (confezionato per la Lidl) e Antica Badia (per Eurospin) sono le aziende indagate per frode in commercio dopo un’indagine del procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello. Si tratta di oli prodotti in Toscana, Abruzzo e Liguria. L’indagine è partita dopo la denuncia di una rivista che aveva fatto analizzare 20 bottiglie di olio extravergine di oliva: per nove di queste il contenuto non era corrispondente all’etichetta. Le analisi del laboratorio delle Agenzie delle dogane e dei monopoli hanno poi confermato come l’olio venduto come extravergine fosse in realtà olio di qualità inferiore.”Nonostante la dicitura che compare sulla bottiglia dell’olio “Made in Italy”, di “Italy” c’è solo il 16% delle olive utilizzate, mentre il restante 84% è di provenienza estera (Spagna, Grecia, Turchia, Marocco)”, si legge nella petizione su Change.org rivolta al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina.”Il danno creato da tale inganno è enorme, non solo per i cittadini che, come è noto, si trovano in condizioni di forte difficoltà, ma anche per l’intero Paese e per l’immagine dei prodotti Made in Italy”,  denuncia in un comunicato stampa la Federconsumatori, che parla di “vera e propria truffa a danno dei cittadini e del Made in Italy”.”Vorrei dire basta al falso made in Italy, vorrei che si ricominciasse a rivalutare e a dare prestigio alla vera Qualità Italiana”, scrive il promotore della petizione.

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