“Dapprima sono state realizzate tutte le siepi e successivamente l’abitazione ultimata nel 1999. E’ stato in quell’anno che ci siamo trasferiti dal centro di Martinengo – spiega
Duccio Colombo Ricci, titolare dell’azienda
Bio Farm Spineto di Martinengo, nel Bergamasco – Ci siamo dedicati subito alla coltivazione di ortaggi prima per la grande distribuzione, successivamente per la vendita diretta. Ormai da 12 anni partecipiamo ai mercati settimanali (quindi non mercatini o cose improvvisate) sia di Martinengo sia di Romano, che sono entrambe cittadine di notevoli dimensioni e con una buona rispondenza”.
“Da sette anni trasformiamo i nostri prodotti. Abbiamo creato un nostro laboratorio dapprima per le confetture (realizzate con la tecnica del sottovuoto che consente una temperatura più bassa di cottura e migliore resa) e le salse, poi la pasta trafilata in bronzo, aggiungendo poi i succhi di frutta con idropressa. Lo scorso anno l’attività del laboratorio ha poi avuto un balzo con l’introduzione della produzione di formaggi e l’attività di panificazione e pasticceria (produciamo infatti pani e prodotti da forno con lievito madre). Non abbiamo improvvisato, ma ci siamo affidati a professionisti di ferma tradizione, perché la sperimentazione si può svolgere solo da basi classiche”.
“Contemporaneamente al laboratorio è stata avviata anche l’attività didattica. Questa è stata dapprima rivolta alle scuole, come fanno molte altre aziende; la nostra personale esperienza ci ha fatto però desistere da questo target perché la cosa sapeva più di visita mordi e fuggi. Una realtà aziendale, quale che sia, non si comprende in tre, quattro ore. Poi le scuole arrivavano sempre con numeri importanti (80-90 alunni), la quale cosa rendeva difficile far effettivamente partecipare gli ospiti alle attività proposte. Ci siamo allora attivati per il grest estivo (settimane verdi, non so come le chiamate da voi), per un limitato numero di ragazzi per settimana (15 al massimo) organizzando la cosa secondo il più puro metodo montessoriano. Questo ci ha dato enormi soddisfazioni: i ragazzi proprio perché frequentano per una settimana almeno l’azienda, hanno davvero il tempo e il modo di capirla, di partecipare alle sue attività. Difatti i ragazzi sono suddivisi al mattino e c’è chi va in laboratorio , chi nell’orto (gestiscono 2.000 mq di orto) , chi nel frutteto , chi dagli animali; a pranzo apparecchiano, sparecchiano, risistemano, puliscono (e capiscono allora la fatica che fanno le mamme). Abbiamo la fortuna di avere vicini molto gentili, così scorrazziamo per la campagna e andiamo in visita al vicino impianto di biogas oppure nella stalla con oltre 700 bovini e in tutte e due i posti i ragazzi hanno così modo di vedere non per finta o per poco ma effettivamente il mondo agricolo”.
“Abbiamo anche terzisti molto disponibili che prendono a turno i ragazzi nelle cabine dei trattori e così i nostri ospiti possono vedere la trebbiatura, l’aratura, le semine, lo sfalcio e tutte le operazioni culturali. Però non siamo solo questo. Siamo in contatto e spesso ci rechiamo a Reggio Emilia presso il noto istituto pedagogico Reggio Children e da qui prendiamo molti spunti. I ragazzi da noi realizzano loro stessi telegiornali, copie di programmi televisivi, rubriche , pubblicità, mini corsi tutti con la
tecnica cinematografica del telo verde. Data la prossimità del laboratorio all’aula dove stanno i ragazzi, abbiamo modo di farli cimentare in gare di cucina tipo junior masterchef, dove non certo si mira a piatti stellati, ma a mostrare ai ragazzi la preparazione dei cibi dall’orto (dove appunto coltivano e traggono loro stessi gli alimenti) e far capire che non è una cosa così semplice o scontata. Gli stessi ragazzi realizzano cartoni animati con
appositi programmi. In questo i ragazzi si sono molto divertiti”.
“Ci piace anche giocare e molto. Per questo frequentiamo fiere come Giocare di Milano oppure Play di Modena, traendo giochi molto diversi dai soliti in scatola : difatti i ragazzi sono sempre sorpresi dalle novità che proponiamo ogni anno , dato che sono giochi non commercialmente noti. Ci piace realizzare anche versioni giganti di questi giochi, quando possibile”.
“Sempre in quest’ottica a gennaio 2016 verrà avviato un progetto di agrinido montessoriano per non più di otto bambini. Per quello che vediamo noi gli agrinidi troppo spesso sono visti come posti del buon selvaggio, del luogo dove stare nella natura e basta. Noi non concepiamo la cosa così. Pensiamo che la lunga tradizione del nido non possa essere accantonata; non vogliamo educare dei buoni selvaggi; vogliamo educare i bambini a fare da soli: per far questo occorre un nido che nella struttura interna sia montessoriano il più possibile (il nostro ha pure le scale..) e si raccordi con l’ambiente esterno, il cd educatore nascosto, di modo che il bambino ha un ambiente educativo complessivo che fornisce la maggiore delle possibilità di apprendimento di autonomia. Questo per dirla in breve. Per noi solo il metodo montessoriano è il più adatto allo scopo”.
“Noi riteniamo che l’agricoltura abbia enormi potenzialità e per questo vada rispettata. Per questo non partecipiamo a mercati, mercatini della domenica o delle feste: lavoriamo già tutta la settimana, abbiamo diritto anche noi al riposo e alla nostra vita privata. Partecipiamo a molte fiere, perché l’innovazione e il confronto sono sempre molto utili. Non stiamo nel gregge delle organizzazioni di categoria, perché sono più indietro della realtà delle aziende. In tutto questo è fondamentale il sistema energetico. Siamo un mondo elettrico; è inutile ricorrere a troppi sistemi energetici. Ecco perché l’azienda è totalmente elettrica (non abbiamo gas, neppure in casa, neppure nel riscaldamento). L’impianto fotovoltaico è stata una delle scelte migliori. Di gran meglio anche dell’impianto solare dell’acqua calda (in fondo che se ne fa uno di una quantità spropositata di acqua calda, quando deve cuocere, impastare, raffreddare….) anche se è da questo che siamo partiti vedendo un piccolo impianto solare per acqua calda in un monastero trappista di Cuneo”.
“Alla base di tutto questo c’è ovviamente una convinzione e una scelta – prosegue Duccio – Qui siamo tutti laureati (in legge, in belle arti, in agraria, in filosofia e pedagogia) e non svolgiamo solo questo lavoro (io sono avvocato, mia sorella insegna in una scuola d’arte). Questo ci permette di avere forse un occhio meno abituato (l’esperienza si apprende in ogni caso) all’agricoltura e allora più attento alle sue potenzialità. Il biologico è stata una scelta “scontata”, nel senso che per come eravamo fatti e per la nostra storia era ovvia. All’inizio siamo stati mal visti, ci consideravano hobbistici, ma adesso la realtà del biologico è sotto gli occhi di tutti. In questa scelta sono intervenuti poi i detersivi biologici (che provengono da una azienda di Lucca); arriveranno anche i pannolini naturali compostabili (vengono da Prato e conosciuta al Sana di Bologna) impiegati anche nel nido (la quantità di pannolini usati da un bambino altrimenti sarebbe una bomba ecologica)”.
“La scelta iniziale di una vita agricola ha prodotto una serie successiva di scelte che è stata sempre nello stesso solco, pur se varia nelle manifestazioni”.
Contatti e informazioni:
Soc.Agr.Bio Farm Spineto s.s.
Via delle seradine 103
24057 Martinengo BG