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NoTav, assolto Erri De Luca

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Nell’aula del Palagiustizia di Torino affollata di esponenti del movimento notav e di giornalisti, alle 13 di lunedì 19 ottobre, dopo l’interruzione delle 9.30, dove  Erri de Luca ha letto una dichiarazione dove ribadiva la parola contraria, il giudice ha letto la sentenza: assolto per non aver commesso il fatto.
Nell’aula del Palagiustizia di Torino affollata di esponenti del movimento notav e di giornalisti, alle 13 di lunedì 19 ottobre, dopo l’interruzione delle 9.30, dove  Erri de Luca ha letto una dichiarazione dove ribadiva la parola contraria, il giudice ha letto la sentenza: assolto per non aver commesso il fatto.Nel dire che la “Tav va sabotata”, in un’intervista nel 2013, lo scrittore non ha quindi istigato a delinquere. Non ha commesso alcun reato, al contrario di quanto sosteneva la pubblica accusa, rappresentata dai pm Antoniuo Rinaudo e Andrea Padalino, che per l’imputato avevano chiesto otto mesi di reclusione.“Non è una mia vittoria – ha ribadito De Luca – è stata impedita un’ingiustizia. E’ stata ripristinata la legalità dell’articolo 21. Come ostinato cittadino di questo paese non mi sarei fatto togliere la cittadinanza da nessuna sentenza. Ora mi sento tornato uno qualunque e la Valle di Susa resta una questione che mi riguarda”. “Di questo processo – ha aggiunto – mi rimane la grande solidarietà delle persone che mi hanno sostenuto in Italia e Francia”. E nei riguardi dei suoi “colleghi” che non hanno mai espresso solidarietà, ha aggiunto: “Sono degli assenti e si notano, si sono presi la responsabilità della loro assenza”.
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«Il processo imbastito contro lo scrittore Erri de Luca è la conferma di come la crociata contro i notav abbia passato così il segno che arriva a sfiorare il ridicolo – hanno immediatamente commentato gli esponenti del movimento NoTav, che hanno atteso Erri de Luca in Valsusa – Mentre il  presidente del tribunale di Torino lamenta oltre 6000 cause ingolfate e ferme, ogni procedimento contro chi si oppone alla linea tav imbocca canali preferenziali, dove i noti pm con l’elmetto trovano il pieno appagamento alle proprie voglie d’inquisizione. In un paese normale, dove le contese politiche e sociali non si risolvono a colpi di condanna, ci sarebbe da chiedersi se dopo l’ennesima cantonata, spacciata come fiore all’occhiello, l’apparato giudiziario del sistema tav, non debba essere messo in condizioni di non far ingolfare i tribunali per l’ossessione notav, ma sappiamo che non sarà così, quindi per oggi, non dimenticando nessun notav inquisito o incarcerato, festeggiamo l’assoluzione di Erri e la vittoria della parola contraria, più forte (anche senza sentenze) delle parole del potere».

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