Anche l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha dovuto ammetterlo, rivedendo le proprie stime sulla crescita delle energie rinnovabili. Entro il 2020 installati nuovi 700 gigawatt, equivalenti a 700 reattori nucleari
L’energia rinnovabile rappresenterà la principale fonte di crescita di energia elettrica, per i prossimi cinque anni spinta dai costi in calo e dall’espansione aggressiva nelle economie emergenti. Lo prevede l’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), in un rapporto pubblicato sul suo sito online, in cui stima che le energie rinnovabili rappresenteranno il 26% della produzione di elettricità mondiale contro il 22% registrato nel 2013.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia rivede per l’ennesima volta al rialzo le quotazioni delle rinnovabili. Ma con ogni probabilità queste tecnologie andranno ancora meglio perché, come mostra un nuovo studio pubblicato nei giorni scorsi da Energy Watch Group, la IEA ne sottostima sistematicamente il potenziale.
Dal 1994 al 2014, si riporta, la IEA ha sistematicamente sottostimato il potenziale di solare ed eolico e sopravvalutato la tenuta delle fonti convenzionali. A esempio, come anticipato, stando alle previsioni IEA del 2010 oggi dovremmo avere un terzo della potenza da FV che si è in realtà installata: i circa 180 GW raggiunti nel 2015, secondo il World Energy Outlook 2010 della IEA, non si sarebbero toccati che nel 2024
Venerdì scorso, davanti ai G20, la International Energy Agency (IEA) ha invece rivisto le stime. Per l’agenzia internazionale è sempre più chiaro che solare, eolico e le altre saranno sempre più diffuse, pesando per due terzi della nuova potenza netta nel mondo da qui al 2020.
Entro il 2020, saranno installate 700 gigawatt di nuove capacità produttive verdi, vale a dire l’equivalente di 700 reattori nucleari, pari a circa due terzi della produzione che si aggiungerà al sistema elettrico mondiale.
Lo sviluppo delle energie rinnovabili sarà particolarmente importante nei paesi emergenti. Solo in Cina vi sarà il 40% delle nuove capacità installate.