Vai al contenuto della pagina

Rischio chiusura per la fabbrica occupata

homepage h2

Rimaflow è una fabbrica occupata e in autogestione a Trezzano sul Naviglio, Milano. A due anni dalla fondazione, l’esperienza è in pericolo. Martedì 26 maggio si è svolta un’assemblea aperta per comprendere le criticità e trovare nuove prospettive.
Ricordate la vicenda Rimaflow?
Per chi non la conosce, può cliccare qui.
Rimaflow è una delle migliori esperienze di autogestione e recupero di un’azienda fallita, di immobili molto probabilmente destinati all’abbandono e di decine di famiglie rovinate da un gruppo di operai cassaintegrati.
A due anni dalla fondazione della Cooperativa Sociale ONLUS “RaMaflow” e Associazione “Occupy Maflow”, diventa urgente la questione sul come proseguire l’esperienza. Infatti, nonostante la rete di relazioni sul territorio e l’interlocuzione con le istituzioni, i processi di stabilizzazione sembrano ancora lontani. Con le ultime energie i lavoratori della Rimaflow lanciano un appello a tutti coloro che credono nel progetto, per delineare il prossimo futuro di Rimaflow e il 26 maggio si è tenuto un incontro pubblico. 
L’appello di Rimaflow.
Carissimi/e,
come lavoratori e lavoratrici di Rimaflow abbiamo bisogno della vostra attenzione e solidarietà in quanto il nostro progetto di costruzione di un lavoro e un reddito che ci permetta di vivere dignitosamente, e con esso il proficuo rapporto con il territorio e con chi lo abita, è messo seriamente in pericolo.
Il percorso che abbiamo fortemente voluto con la proprietà della fabbrica e con il Comune di Trezzano, al fine di risolvere quelle problematiche che ci permettessero di avviare la nostra cooperativa per la produzione del bancale etico e non solo, si è arenato e non per nostra responsabilità.
Il tavolo della trattativa che abbiamo chiesto in prima persona al Prefetto di Milano, per giungere finalmente ad un concordato con la proprietà dell’immobile e con il Comune di Trezzano, se in un primo momento sembrava procedere per il meglio, tanto che si sperava di concludere già a metà Aprile, oggi, nonostante le nostre sollecitazioni, non sappiamo ancora quando potrà esserci un prossimo incontro.
Intanto diverse nostre attività, come ad esempio il mercatino dell’usato, sono in fase di dismissione, ed altre, come quelle culturali, siamo già stati obbligati a chiuderle.
Tutto questo a causa di norme burocratiche e problematiche che la miopia istituzionale non ha reso risolvibili, nonostante Rimaflow , sin dall’inizio, abbia sempre puntato a una regolarizzazione di tutte le attività lavorative e culturali che si svolgevano in fabbrica ricercando garanzie e rispetto delle norme e della sicurezza innanzitutto per chi lavora. Tutte attività di resistenza che fino ad oggi hanno garantito un sostegno al nostro reddito e quindi la sopravvivenza stessa di questa esperienza. Esperienza che è stata possibile anche grazie a voi, al positivo e fondamentale rapporto con la popolazione, le associazioni del territorio, la scuola…
Una interlocuzione di cui siamo felici e che intendiamo approfondire non solo perché ci sentiamo parte integrante di questo territorio ma anche perché fa parte del nostro progetto di lavoro e del nostro concetto di “fabbrica aperta” con una interlocuzione aperta a 360° verso tutte le realtà trezzanesi e non solo, anche per far conoscere alla luce del sole le sue attività, e per costruire rapporti di reciproca utilità.
Ed è in questo spirito che abbiamo accolto con interesse tante associazioni, discusso e dato, per quanto possibile, il nostro contributo e attenzione verso i problemi del nostro vivere comune e in particolare con chi vive o rischia di vivere la nostra stessa condizione di precarietà o anche peggio.
Oggi tutto questo che abbiamo faticosamente costruito e messo in condivisione lo consideriamo un patrimonio comune/pubblico che viene messo in discussione.

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!