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Vandana Shiva inaugura il Parco della Biodiversità

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Si è inaugurato il Parco della Biodiversità a Expo, che vede la partecipazione anche del mondo del biologico. Era presente Vandana Shiva, presidente di Navdanya International. Vandana ha replicato alle durrissime accuse che gli sono state rivolte per aver accettato di prestare il suo volto a Expo.
“Il padiglione di Coca Cola è proprio qui vicino. Ecco un buon motivo per essere ad Expo”, ha detto Vandana Shiva all’inaugurazione del parco della Biodiversità, replicando alle critiche anche durissime che le sono state rivolte per il fatto che ha accettato di partecipare ad Expo e di prestare il suo volto alla contestatissima Esposizione Internazionale sulla quale hanno messo le mani le multinazionali.
“Milioni di persone passeranno di qua e ascolteranno le loro ragioni: una sola agricoltura, un solo modo di nutrire il pianeta. Da qui potremo rispondere colpo su colpo”. Ha detto la visionaria indiana, sottolineando l’importanza che per la Monsanto ha avuto la Coca-Cola, importantissima acquirente di aspartame, da aggiungere alle sue bevande. E per chiudere il cerchio, oltre a brevettare semi ogm, la multinazionale della chimica ha ora cercato di acquisire anche Syngenta, uno dei principali produttori di pesticidi e fertilizzanti.
“La monocultura industriale ha dimostrato di non essere in grado di nutrire il pianeta – ha continuato Vandana Shiva – ma anzi ha dimostrato di essere poco efficiente, non solo rende sterile il suolo e inquina le acque, ma utilizza 10 parti di energia per produrre 1 unità di cibo”.
Tutta la filiera italiana del biologico era presente all’evento e per tutti il ritornello è stato: uscire dalla nicchia e fare in modo che più persone possibile possano avvicinare i prodotti biologici. In questi mesi a Expo si riunirà il Forum internazionale del biologico.
“Cosa ci ha convinto a partecipare? È evidente, il tema nutrire il pianeta è il nostro tema. Quello che dalle prime sperimentazioni sulla biodinamica EcorNaturaSì porta avanti. In realtà è il pianeta che ha sempre nutrito noi, ma la cura del suolo con una giusta agricoltura è evidentemente il principale modo che abbiamo per restituire qualcosa alla terra”, ha detto Fabio Brescancin, presidente di EcorNaturaSì. “La sfida del biologico è quella di smettere di essere un cibo di nicchia, destinato agli eletti e ai più ricchi”, ha aggiunto Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero. “L’attenzione a come e dove viene prodotto un alimento deve allargarsi alla maggior parte della popolazione. Il bio non è solo agricoltura, deve intrecciarsi con i temi dell’uso dell’energia e della distribuzione della ricchezza”.

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