Corso sulle tecniche di difesa a basso impatto ambientale
homepage h2
In agricoltura questo meccanismo ha portato in passato a trattare i frutteti, i campi di cereali e gli ortaggi fino a circa 40 volte in una stagione, con un conseguente accumulo di residui chimici sulle nostre tavole.
Grazie al lavoro degli sperimentatori nei laboratori di ricerca e alla divulgazione da parte degli agronomi, gli agricoltori già da molti anni hanno imparato a limitare i trattamenti chimici.
Negli ultimi anni si sta diffondendo l’utilizzo di organismi allevati nelle biofabbriche: si tratta di coccinelle, crisope, mosche sirfidi, microvespe parassitoidi e vermi microscopici, detti nematodi, che vengono applicati sulle piante in totale sicurezza e assenza di pericolo per l’uomo e gli animali domestici.
Volendo essere rispettosi dell’ambiente rimanendo in un ambito più tradizionale, è possibile acquistare prodotti biologici che si usano in modo classico, come un qualunque pesticida che si diluisce nello spruzzatore e si irrora sulle foglie. Le confezioni e le modalità di utilizzo sono identiche, ma il contenuto presenta differenze sostanziali. Tali prodotti sono stati selezionati nella sperimentazione per essere tossici solo verso le specie dannose (fitofaghe) e per lasciare indenni le specie utili (predatori, parassiti animali. Tra i più noti si ricordano: il Piretro, l’olio di Neem, lo Spinosad, i saponi molli, l’olio bianco, e i prodotti a base di rame e zolfo.
Infine, esistono numerosi dispositivi per impedire l’arrivo delle specie dannose sulle piante, tra i quali le strisce a colla colorate, e quelli che svelano la presenza della specie al suo primo apparire, le trappole a feromoni.
Questi e molti altri interessanti argomenti saranno trattati durante il corso che si svolgerà a Roma, presso il vivaio Horti di Veio, il 23 e 29 maggio 2015 a partire dalle ore 9.30.
Il corso sarà tenuto dal dott. Marino Quaranta (entomologo e ricercatore CRA) e ha un costo di 20 euro.