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Obiettivo rinnovabili: orgoglio italiano

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Secondo il portale Qualenergia.it potremmo aver già superato gli obiettivi imposti per il 2020 sull’impiego di energie rinnovabili. In testa la Svezia, gli Inglesi fanalino di coda. Da migliorare il settore dei trasporti
L’Italia per una volta, in Europa, passa a pieni voti. Lo sviluppo dell’energia rinnovabile, almeno nel settore elettrico, infatti supera le aspettative.
Il contributo delle fonti pulite è salito di oltre 7-8, arrivando al 37,5% della domanda annuale secondo la stima di Terna e a circa il 38% secondo i dati forniti da Assoelettrica. Come fa notare il portale Qualenergia.it potremmo dunque aver già superato l’obiettivo 2020 del 17% sui consumi finali.
L’ultima rilevazione Eurostat tuttavia mette in luce un ritardo nel settore dei consumi per il riscaldamento e per la mobilità. I dati, riferiti al 2013, ci mettono già in luce come nazione virtuosa, dimostrando che il 16,5% dei consumi finali lordi di energia in Italia è stato soddisfatto da energia rinnovabile.
I paesi con le quote più alte di rinnovabili sui consumi finali sono Svezia (52,1%), Lettonia (37,1%), Finlandia (36,8%) e Austria (32,6%). Al capo opposto della classifica troviamo Lussemburgo (3,6%), Malta (3,8%), fanalino di coda nazioni ricchissime come l’Olanda (4,5%) e il Regno Unito (5,1%).
Il nostro Paese se la passa un po’ peggio nel settore dei trasporti, dove l’obiettivo europeo al 2020 impone di coprire il 10% con le energie rinnovabili. In questo campo solo la Svezia lo aveva già raggiunto nel 2013 (16,7%), con la Finlandia a un passo dal traguardo (9,9%). L’Italia, in media con la UE, è al 5% contro un obiettivo del 10%. In questo caso i peggiori risultati sono stati conseguiti da Portogallo (0,7%) Spagna (0,4%) ed Estonia (0,2%).

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