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Agriturismi: quando le donne fanno la differenza

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I dati ci dicono che gli agriturismi in Italia sono in netto aumento e che aumentano soprattutto quelli “guidati” da donne. Decise, pratiche e sognatrici insieme, innovative e originali nelle idee e con una grande attenzione per l’accoglienza. Insomma…in rosa…si vince.
L’Istat ha fornito dati molto interessanti sugli agriturismi in Italia. Dal
2008 al 2013 sono cresciuti del 13,1%, passando da 18.500 a 20.900 unità. Sono aumentati soprattutto quelli guidati da donne, una crescita “in rosa” che si è osservata soprattutto laddove l’agriturismo è una realtà più recente. Il podio spetta alla Basilicata  dove, rispetto al totale regionale degli agriturismi, quelli “al femminile” sono il  57,1%.
E noi siamo andati a cercare due agriturismi dove l’intuito, la creatività e il senso pratico femminile hanno fatto la differenza. Due dei tanti esempi sparsi lungo la penisola, un mondo che vale la pena di conoscere.
A Zollino, in provincia di Lecce, Francesca Maniglio conduce l’agriturismo Agricola Samadhi che unisce all’accoglienza agreste anche proposte particolari come yoga e cucina macrobiotica.
«La mia decisione di aprire un agriturismo è nata congiuntamente a quella di aprire un centro Yoga – spiega Francesca – Ho quindi cercato di coniugare i valori dello Yoga con la gestione dell’agriturismo. Il primo valore dello Yoga è l’ahimsa, la non violenza. La non violenza desidera creare un mondo che sia affermativo della vita, che valorizzi tutto ciò che è vivo. Da qui la scelta del biologico in agricoltura, l’attenzione all’impatto zero, l’autoproduzione energetica attraverso pannello solari termici e fotovoltaici. E ancora: la non violenza punta ad un mondo amabile ed empatico, che si curi della gente; cooperativo, che incoraggi la condivisione; gioioso, in cui ci sia spazio per ridere, amarsi e giocare. La cura del luogo è per me amore per l’abitabilità, affettuosa e costante attenzione per la materialità concreta della vita e della sua qualità: aver spazio per sè e spazi da condividere, luoghi privati e luoghi pubblici, luoghi di bellezza, dove è possibile il rispetto di Madre Natura, l’incontro e la mescolanza. Tempi per sè e tempi per gli altri, cura delle nostre relazioni. Tempi per costruire quei fili sottili ma tenaci, che ci legano a Madre Terra, alle altre e agli altri, fili che intrecciano trame di tessuti. Tessuti come terreni. Ognuno di noi come un granello di terra, singolo e irripetibile, che insieme agli altri, forma zolla compatta, abitabile e, nello stesso tempo, soffice».
Francesca è attenta alla «cura di sè, cura dei legami e cura del luogo, che accoglie la solidarietà come atto non gratuito perchè inserita nella trama della reciprocità, cura da tramandare alle nuove generazioni, perchè conoscano i sapori e le necessità della vita».
Dall’altro caso del paese, in terra astigiana, lavora Maria Pia Lottini, nell’agriturismo Tenuta Antica provincia di Asti.  Per lei la scelta di aprire un agriturismo ha significato un radicale cambiamento nello stile e nelle scelte di vita.
«Dopo tanti anni di lavoro d’ufficio nel settore informatico desideravo tantissimo poter vivere in un contesto più a dimensione umana e crescere i miei figli in un ambiente naturale. E da qui che è nata l’idea di mollare la vita cittadina per trasferirmi in campagna. Nel 2000, in attesa del mio primo figlio Luca, abbiamo deciso di comprare una cascina abbandonata nelle Langhe, in Piemonte. La scelta della zona è stata guidata dall’idea di produrre vino biologico. Sono seguiti 2 anni di grandi lavori di ristrutturazione mentre dentro di me maturava la consapevolezza che fosse necessario un trasferimento drastico e definitivo in quel luogo per cercare di dare vita al nostro progetto che non poteva concretizzarsi dedicandogli poco tempo. Quindi nel gennaio 2003 ho deciso di licenziarmi e di fare il grande salto».
Maria Pia si è trasferita nella cascina in parte restaurata, insieme a lei il piccolo Luca di 2 anni e mezzo. Il marito è rimasto impiegato per qualche altro anno per garantire alla famiglia uno stipendio fisso e raggiungeva moglie e figlio nei fine settimana. «Così è cominciata l’avventura mia e di Luca in questo nuovo mondo. I primi anni sono stati difficilissimi e durissimi; la cascina era umida e fredda, tutto era da mettere in funzione e organizzare, pietre da spostare e pulire per mesi, viti da impiantare, orto da fare, alberi da frutto da piantare. Un grosso aiuto l’ho avuto ospitando i volontari del WWOOF che consideravo la mia “extended family”.  Non ero sola ma sempre circondata da ragazzi meravigliosi che mi hanno aiutato moltissimo in quel periodo. Solo ora mi rendo conto di quanto coraggio io abbia avuto nel trasferirmi dalla Lombardia da sola con un bimbo piccolo non conoscendo proprio nessuno e cercando di dare vita ad un’impresa enorme, più grande di noi! Ma se non avessi fatto così, oggi non ci sarebbe la Tenuta Antica».
«Come donna e imprenditrice agricola – prosegue Maria Pia – credo che il fattore fondamentale per la realizzazione del nostro progetto sia stato il grande amore per la famiglia e la terra, desiderando fortemente entrambe le cose, sostenuta da un marito sempre fortemente presente anche a distanza. Credo che la capacità di relazionarsi con le persone, di interagire con i nuovi vicini, con altre famiglie, la sensibilità di capire le esigenze familiari rispetto a quelle lavorative e personali abbiano fatto la vera differenza e creato il percorso giusto per concretizzare il nostro sogno».
Maria Pia è profondamente grata al marito, «senza il quale non avrei fatto tutto questo» dice. «É proprio il progetto di vita in comune che ci motiva fortemente. Credo però che l’intuito femminile su certe scelte sia stato fondamentale, come la decisione 8 anni fa di attivare anche il servizio di ristorazione oltre alle camere nell’ottica di poter offrire un soggiorno completo ai nostri ospiti. Da qui un mio forte impegno iniziale nell’imparare a cucinare piatti locali; ho frequentato un anno di corso serale per agriturismo di cucina piemontese presso la scuola alberghiera di Agliano terme mentre ero in attesa di Daniele e anche poi mentre lo allattavo. Successivamente il desiderio di dare la possibilità a tutti di poter gustare i nostri piatti mi ha portato a specializzarmi nella cucina vegetariana e vegan, ad avere una particolare conoscenza e attenzione alle varie intolleranze per arrivare a ottenere con l’ASL di Asti anche la certificazione AIC. Un bellissimo percorso che mi ha portato a conoscere bene l’alimentazione in tanti suoi aspetti».
Oggi Maria Pia è più concentrata sulla parte agrituristica a contatto con gli ospiti e sull’orto sinergico, mentre il marito Mauro sulla parte di produzione agricola seguendo lui ormai direttamente da 5 anni i vigneti e la cantina. Luca, che ha ora quasi 15 anni,aiuta il papà nei lavori in cantina e il piccolo Daniele di 8 anni «è da sempre l’anima creativa e compagno di giochi di tutti i bimbi che vengono a trovarci!» sottolinea Maria Pia, orgogliosamente mamma.

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