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Marzo: i lavori nell’orto e nel giardino

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A marzo dobbiamo concludere le potature invernali, snche se le piante non potate producono ugualmente, i loro frutti sono più piccoli e di qualità più scadente, perché l’attività vegetativa si riduce progressivamente e il rapporto fra scheletro, superficie fogliare e apparato radicale perde quell’equilibrio che consente di fornire una produzione di qualità.

Marzo: i lavori nell’orto e nel giardino

Concludere le potature invernali con…
Anche se le piante non potate producono ugualmente, i loro frutti sono più piccoli e di qualità più scadente, perchè l’attività vegetativa si riduce progressivamente e il rapporto fra scheletro, superficie fogliare e apparato radicale perde quell’equilibrio che consente di fornire una produzione di qualità.
Per procedere alla potatura si può attendere fino alla fioritura. Questa attesa è addirittura consigliata per quelle specie le cui gemme possono essere facilmente danneggiate dal gelo, come ad esempio il pesco o l’albicocco. In questo modo si può regolare la produzione sulla base del numero di fiori che sono riusciti a sfuggire all’eventuale gelata.

… la vite

Qualunque sia la forma di allevamento, nella vita si eliminano i tralci che hanno già prodotto (indicati con A nella figura 1, taglio del passato) e si selezionano uno o più tralci tra quelli sviluppati l’anno precedente, raccorciandoli (indicati come B nella figura 1, taglio del presente).
Su questi tralci si tagliano anche tutte le femminelle, cioè i rami che si sono formati nell’ascella delle foglie.
Infine alla base del tralcio si lascia uno sperone che porta due o al massimo tre gemme dalle quali si svilupperanno i tralci da destinare, l’anno successivo, al rinnovo della vegetazione (indicati come C nella figura 1, taglio del futuro).

… i peschi

Nei peschi allevati a vaso si eliminano i rami che hanno prodotto l’anno precedente e i brindilli, contemporaneamente si scelgono i rami misti da cui deriveranno i frutti. All’esterno della chioma si selezionano rami di medio vigore da accorciare con un taglio di ritorno (figura 2), per mantenere i rami a frutto vicini alla struttura scheletrica della pianta.
Nelle percoche invece i rami che hanno già fruttificato si disiradano solamente, così come i mazzetti di maggio e i brindilli.

… i kiwi

Nelle piante in produzione si eliminano i tralci che hanno dato frutti l’anno precedente, mentre fra quelli nuovi se ne selezionano alcuni mantenendoli a una distanza di circa 20-30 cm l’uno dall’altro. Questi tralci devono essere accorciati lasciando 12-16 gemme.
Rigenerare il terriccio per i vasi
Non è necessario cambiare ogni anno il terriccio dei vasi, ma è utile provvedere alla sua rigenerazione perchè, nel tempo, il substrato perde le sue caratteristiche.Il problema è dovuto soprattutto alla diminuzione della porosità causata dal compattamento, mentre l’asporto di sostanze nutritive da parte della pianta desta minori preoccupazioni.
Quando si coltivano piante annuali, cioè tutti gli ortaggi e molti fiori, è meglio svuotare ogni anno i vasi, in modo da poter mescolare la terra dopo averla ripulita dalle radici. In questa occasione è possibile anche aggiungere compost – circa un terzo del volume del terriccio – oppure un fertilizzante organico. E’ buona norma aggiungere anche del lapillo per migliorare l’areazione e la capacità di reidratazione del substrato.
Nel caso delle piante perenni, è bene provvedere a cambiare il vaso ogni due-tre anni, per adeguarlo alla chioma della pianta e per ripristinare le caratteristiche fisiche del terriccio.
Si estrae la pianta dal vaso, si tolgono le radici più esterne e si rompe il pane di terra estratto con la pianta. A questo punto si rinvasa colmando il vaso nuovo e più grande con del terriccio pronto.

Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Marzo 2015.

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