Sabino Pavone nasce nel gennaio del 1956, vive e si forma a Milano in ambito tecnico scientifico ma coltiva con profonda vocazione l’arte musicale. Frequenta poi la Facoltà di Scienze Agrarie presso l’Università Statale. Stanco di vivere in città perché “là dove c’era l’erba…..”, fa esperienze prevalentemente in Africa, prima lavorando in Libia come tecnico di cantiere e poi in Senegal facendo ricerca musicale. Rientrato in Italia nel 1980 si trasferisce nell’entroterra ligure desideroso di natura, e qui vive dieci anni coltivando la terra e ricevendo bellissimi doni, una figlia, Luna e l’Antroposofia di Rudolf Steiner. Insegna a Ventimiglia in un istituto professionale dove ha il primo incontro con una classe di giovani adolescenti desiderosi di avviarsi alla professione, ma posti in una condizione educativa tanto toccante quanto appassionante. Le riflessioni su questa esperienza insieme alle conoscenze pedagogiche che andava approfondendo lo portano, insieme ad altre persone alla creazione di una Associazione pedagogica per la pedagogia steineriana dalla quale nacque un asilo Waldorf tuttora esistente. Si avvicina alla scuola Steiner Waldorf di Oriago di Mira (VE), lasciando la natura verso nuovi orizzonti culturali; qui insegna di giorno frequentando di sera il corso di formazione e poi nel 1995 si trasferisce a Conegliano Veneto dove esisteva già una comunità di agricoltori biodinamici e con loro avvia la Libera Associazione pedagogica Steiner-Waldorf
‘La Cruna’ che ben presto dà vita all’asilo, poi alla scuola primaria e secondaria di primo grado e poi alla scuola superiore con due indirizzi. Intanto collabora con l’associazione nazionale degli insegnanti, opera nel Corso di formazione SW ‘Accademia Carlo Rizzi’ di Oriago di Mira e dal 2004 coordina le attività della formazione SW in Italia. E’ vicepresidente della Federazione nazionale SW nella quale opera prevalentemente come rappresentante per le attività scolastiche del III settennio e cerca di trovare il tempo per sostenere la ‘Libertà di educazione’, da lui ritenuta la battaglia più importante di una guerra invisibile i cui effetti purtroppo sono sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere.