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“Genuino clandestino”, il libro e il cortometraggio

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Sta riscuotendo un ottimo successo il libro “Genuino clandestino”, manifesto e storie del movimento che costruisce giorno per giorno la resistenza contadina in nome della terra come bene comune. Disponibile anche il cortometraggio.
« Genuino Clandestino è un movimento che parte dalle pratiche, nel momento in cui le comunità locali, cittadini e contadini, si auto-organizzano e creano mercati di vendita diretta, sistemi di garanzia partecipata, momenti di scambio di saperi e informazione, spazi di rivendicazione di diritti legati alla sovranità alimentare, alla difesa della terra e dei territori. Un mondo reale e concreto, che parla poco di se stesso (purtroppo) e intanto costruisce. Un movimento che non ha portavoce né strutture gerarchiche, ma si è dato un manifesto di principi condivisi. Contadini e consumatori, anzi coproduttori, che hanno creato in questi anni forme di resistenza quotidiana all’agrobusiness, alla green economy, verde solo nella facciata, alla logica del profitto che sfrutta terra e forza lavoro, che distrugge relazioni sociali e equilibri ecologici». Così Roberta Borghesi, Michela Potito, Sara Casna e Michele Lapini raccontano il loro impegno, il loro lavoro e il loro percorso dentro quel mondo di relazioni umane e con la terra che è diventato in questi ultimi 5 anni il movimento Genuino Clandestino. Sono gli autori del libro che ha lo stesso titolo e che Terra Nuova ha scelto di pubblicare con una scelta di campo chiarissima e netta. La sovranità alimentare è la strada, fondamentale è la tutela della rete sociale e ambientale che “dà vita” al cibo e che di esso si nutre.
«Il libro racconta un viaggio – dicono gli autori – Dieci tappe attraverso il paese, presso altrettante aziende agricole. Ma non per forza aziende. Spesso le chiamiamo realtà. Dieci storie di ritorno alla terra, scelte tra le esperienze che fanno parte di Genuino Clandestino, movimento di comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare. Per questo non sono soltanto aziende agricole. Non sempre chi ha scelto di tornare alla terra corrisponde alle definizioni burocratiche di imprenditore agricolo. Nel nostro viaggio abbiamo cercato di posare lo sguardo (ma anche mani e piedi) sugli insediamenti rurali nel loro complesso, di chi ha cercato la terra non solo come fattore produttivo, come opportunità occupazionale e di reddito, ma anche come scelta di vita».
Hanno contribuito alla realizzazione del libro: Filippo Taglieri (Movimenti), Fabio Santori (Accesso alla terra e Riappropriazioni), Luca Abbà (Resistenze), Rete campagne in lotta (Filiere e autoproduzione), Cecilia Marocco (Comunità del cibo).
Clicca sulla copertina per saperne di più

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