Viaggio a Copenhagen
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Metropoli green per eccellenza, la capitale danese ha un approccio neiconfronti dell’ambiente spesso nonriscontrabile neppure nei contesti rurali. Si trova cibo biologico ovunque;l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili sono a ottimi livelli; la mobilità sostenibile è una delle principali caratteristiche della città. Le aree verdi in cui godersi un po’ di pace e silenzio poi non sono cosa rara: ce n’è una ogni 300 metri, ed entro il 2015 verranno creati ben 14 nuovi parchi e piantumati 3000 alberi.Ciò che ricorda maggiormente di essere in una città rispettosa dell’ambiente e della qualità della vita è l’incredibile quantità di biciclette che si vedono in giro: per più del 35% degli abitanti di Copenhagen la bici è il principale mezzo di trasporto. Certo, il terreno è perlopiù pianeggiante, ma ciò che incentiva queste scelte sono soprattutto la mentalità dei cittadini e le politiche bike-friendly della municipalità danese; una combinazione decisamente positiva, che si può notare da subito una volta arrivati in città. Basti pensare che nelle ore di punta solo sul ponte della regina Luisa, il Dronning Louise’s Bro, transitano quotidianamente circa 35 mila bici. Il punto dolente di Copenhagen sono i prezzi. C’è da considerare però che, nel momento in cui ci si vive o lavora, il denaro destinato a spese e tasse ritorna sotto forma di servizi al cittadino o agevolazioni economiche, e sostiene la gestione della cosa pubblica. Infatti, il sistema burocratico della città prevede generosi incentivi finanziari per ogni aspetto della vita quotidiana, incluse sovvenzioni per le auto elettriche, riduzione delle tasse per chi eccelle nella raccolta differenziata dei rifiuti, finanziamenti per la costruzione di edifici ad alte prestazioni energetiche e per la ristrutturazione energetica di quelli esistenti. Al rientro in Italia, può essere frustrante ritrovare una mentalità ancora schiava dell’auto e di un «progresso» legato allo spreco. Allo stesso modo lo è vedere come debiti, clientelismi e malagestione portino a tagliare servizi che potrebbero rendere più «sostenibile» la nostra vita.
Niente paura però, per stare subito meglio basta poco: è sufficiente rifugiarsi negli stereotipi sul cibo e sul clima italiani!