Aveva riportato danni gravissimi dopo le vaccinazioni nell’infanzia ed è morta a 17 anni nel 2007. Ma malgrado il tribunale avesse concesso ai genitori un indennizzo, questo non è mai stato versato dallo Stato. Ora i genitori hanno denunciato il ministro della salute.
Il primo vaccino (antipolio, antidifterico-tetano e anti-epatite B) le fu somministrato il 10 ottobre 1989, quando aveva meno di un anno, con richiami nei mesi e anni successivi sino al 1997. Ma già nei giorni seguenti alla prima vaccinazione Marianna Tupputi, nata a Barletta, manifestò problemi: non riusciva a reggere il capo sul collo, aveva una ipotonia diffusa. Marianna è morta a 17 anni, il 24 ottobre 2007. I genitori da due anni attendono il pagamento di un indennizzo di poco più di 151mila euro, riconosciuto loro da due tribunali con sentenza di primo grado e d’appello. Ora, attraverso il loro legale di fiducia, hanno presentato una denuncia-querela alla Procura di Roma contro il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e alcuni dirigenti del dicastero: ipotizzano il reato di omissione di atti d’ufficio. La denuncia-querela è stata presentata dall’avv. Francesco Terruli, del foro di Taranto, per conto di Luigi Giovanni Tupputi, di 51 anni, e Mariangela Dibenedetto, di 47 anni, genitori di Marianna. La sentenza di condanna in primo grado del ministero della Salute, che stabilisce anche l’indennizzo per i genitori della ragazza deceduta, è stata emessa il 18 aprile 2012, e confermata dalla Corte di appello di Bari, dopo ricorso dell’Avvocatura distrettuale dello Stato di Bari, il 24 aprile scorso. Peraltro nel suo ricorso l’Avvocatura, secondo quanto risulta dagli atti, aveva fatto riferimento ad un altro paziente, che aveva contratto l’epatite in seguito ad una trasfusione, e non a Mariana Tupputi. Tanto che la Corte di appello, rigettando il ricorso, aveva definito «non pertinenti» le censure mosse alla sentenza di primo grado. Nel giudizio dinanzi al tribunale di Trani i genitori di Marianna avevano citato anche la Regione Puglia e la Asl Bat (provincia di Barletta-Andria-Trani), ma i giudici hanno riconosciuto la responsabilità del solo ministero. Marianna cessò di vivere, secondo quanto indicato nella sua cartella sanitaria, per «sindrome encefalitica con tetraparesi ipotonica-distonica-atassica. Deficit della comunicazione e della relazione ad insorgenza vaccinale». Il nesso di causalità, viene ricordato nella denuncia, tra «le somministrazioni vaccinali e le conseguenti patologie neurologiche di cui era risultata affetta la minore Marianna Tupputi», era stato accertato già nel giudizio di primo grado con una consulenza tecnica eseguita da un medico legale e disposta dal Tribunale di Trani.
Nella denuncia alla Procura di Roma, l’avv. Terruli scrive di «comportamento gravemente negligente ed omissivo» di una dirigente del ministero della Salute e di alcuni suoi collaboratori. Comportamento che «non può più essere tollerato» perchè «non soltanto non avviene nel pieno rispetto della legittimità», ma si pone anche «in contrasto con i canoni di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa», richiamati dall’articolo 97 della Costituzione, tanto da ledere i diritti della famiglia Tupputi.