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Una finanza al servizio del bene comune: petizione europea

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Il network di banche etiche europee FEBEA, al quale aderisce anche Banca Etica italiana, promuove in Europa  una raccolta firme per chiedere ai candidati alla Presidenza della Commissione UE regole capaci di ricondurre la finanza al servizio del bene comune.
Il network di banche etiche europee FEBEA, al quale aderisce anche Banca Etica italiana, promuove in Europa una raccolta firme per chiedere ai candidati alla Presidenza della Commissione UE regole capaci di ricondurre la finanza al servizio del bene comune.
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Febea riunisce 25 istituti finanziari orientati alla sostenibilità sociale e ambientale attivi in 14 Paesi Europei. Le banche che aderiscono alla Federazione oggi rappresentano più di 500.000 persone, tra soci e clienti che hanno scelto la finanza etica.
Attraverso la petizione – accessibile in 4 diverse lingue UE – i cittadini europei potranno porre 6 domande cruciali ai candidati alla Presidenza della Commissione Europea(Jean-Claude Juncker, EPP; Martin Schulz, PES; Guy Verhofstadt, ALDE; José Bové and Ska Keller, Green; Alexis Tsipras, EL):
  1. Come intende intervenire nel processo di introduzione di unaTassa sulle Transazioni Finanziarie, che sia efficace nel contrastare la speculazione in tutti i Paesi UE, iniziato con la proposta della Commissione del 28 settembre 2011?
  2. Cosa intende fare pergarantire quella separazione tra banche che svolgono attività finanziarie rischiose e banche basate principalmente sulla raccolta del risparmio, auspicata dal Rapporto Liikanen e recentemente sviluppata dalla proposta di riforma strutturale del sistema bancario promossa dalla Commissione il 29 gennaio 2014? A tal proposito riterrebbe opportuna una completa separazione giuridica tra banche commerciali e banche di investimento?
  3. Incentrando la propria strategia d’investimento sul finanziamento di progetti che comportano una plusvalenza di natura sociale, culturale o ambientale, le banche etiche europee privilegiano ormai da vari anni una gestione sostenibile e trasparente dell’attività bancaria, dedicandosi da sempre a sostenere l’economia reale.Cosa ne pensa di un riconoscimento specifico del ruolo di tali banche, anche nell’ambito della normativa di Basilea III?
  4. Cosa intende fare percontrastare i Paradisi fiscali, fonti importanti di quelle distorsioni che hanno causato la crisi finanziaria?
  5. Sulla base dei lavori avviati con la Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo del 04 Settembre 2013,cosa intende fare per contrastare lo “shadow banking system”, cioè quell’insieme di intermediari finanziari non bancari che fornisce servizi simili alle banche commerciali ordinarie, con approcci e modalità che tendono però ad evitare gli ordinari controlli delle autorità di monitoraggio?
  6. Ad integrazione della European Market Infrastructure Regulation (EMIR), cosa intende fare perregolamentare i derivati, in particolare su quelli non regolamentati, che sono stati tra gli strumenti finanziari alla base dell’odierna crisi, e che ancora oggi hanno un peso rilevante?

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