Rifiuti zero

Mentre chiudiamo questo numero, arriva da Chieti la relazione dell’Istituto superiore di sanità depositata al processo in Corte d’Assise relativa alla mega discarica di veleni di Bussi (Pe): 30 ettari di verde ai piedi del Gran Sasso, dove sono state interrate quasi 1 milione e 800 mila tonnellate di rifiuti tossici e scarti industriali da Montedison e Solvay. A giudizio 19 persone, accusate di aver contaminato dal 1963 al 2007 la falda e quindi la rete idrica alla quale si approvvigionano i 700 mila residenti dell’area.

Un’accusa fondata, stando alle dichiarazioni di Marco Lombardo, presidente della Lega italiana tumori di Pescara ed ex direttore del dipartimento di oncologia dell’ospedale pescarese, che ha evidenziato come nella zona di Bussi sia stata rilevata “una maggiore concentrazione di tumori urologici rispetto al resto dell’Abruzzo”.

Ben vengano inchieste come questa, ma è evidente che non può essere la Magistratura a risolvere il problema. Serve un radicale ribaltamento delle strategie di gestione e dei rifiuti, a partire dal sistema degli incentivi e della tassazione: discariche e inceneritori dovrebbero rappresentare le opzioni meno diffuse perchè meno convenienti, a favore della differenziata e del riciclo. Solo così potremo rendere l’Italia “a rifiuti zero“.

Per fortuna negli ultimi anni è cresciuta tra cittadini, associazioni e amministratori la consapevolezza che i rifiuti, se ben gestiti, possono trasformarsi da costo in risorsa. Nella classifica 2013 di Legambiente son ben 1300 i Comuni “ricicloni”, in grado di vantare una raccolta differenziata superiore al 65% stabilito dalla legge. Tra questo sono 330 i Comuni che hanno da smaltire meno di 75 chili di rifiuti pro capite all’anno, contro i 533 della media nazionale.

Sono dunque da incoraggiare iniziative come quella avviata di recente in alcune scuole milanesi, dove gli alunni sono invitati a portare a casa gli avanzi del proprio pasto, o come quella adottata oltreoceano dal consiglio comunale di San Francisco per vietare la vendita di acqua in bottiglie di plastica, con la speranza di eliminare entro il 2020 discariche e inceneritori dell’intero territorio della California. E’ questo un obiettivo fatto proprio anche dalla Campagna “Rifiuti Zero”, già attivata in 205 comuni italiani e che Terra Nuova ha deciso di appoggiare, nella speranza che in molti possano diventarne promotori nella propria città e nella propria casa.

Potete conoscere tutti i dettagli della Strategia Rifiuti Zero qui.