È la patologia più diffusa del genere umano. Una persona su tre dichiara di averla avuta almeno una volta, e il 15% ne ha sofferto durante l’anno.
Contagioso, doloroso, antiestetico, sgradevole e quant’altro, ma quasi sempre benigno, l’herpes è rischioso soltanto quando attacca gli occhi e in casi particolari. Vediamo un po’ come si manifesta questo molesto virus, che abbiamo provato quasi tutti.
La prima infezione è la più fastidiosa, perché il sistema immunitario reagisce con più vigore. Si formano delle vescicole intorno al labbro, a volte anche in bocca, precedute in certi casi da febbre e dolori. Dopo qualche giorno le vescicole scoppiano e si raggrumano in una pustola grigiastra, infine si forma una crosta rossastra che via via si indurisce. A questo punto l’herpes non è più contagioso ed è meno doloroso, ma la crosta si rompe facilmente e la cicatrizzazione richiede tempo. Il tutto dura una decina di giorni. Da sottolineare che nel periodo contagioso è bene astenersi dal sesso orale: le conseguenze sono immaginabili.
Dalla prima infezione in poi il virus diventa sgradito ospite del nostro organismo, si installa nelle terminazioni nervose dell’epidermide e aspetta il momento migliore per colpire, anche se le volte successive è meno virulento e più sopportabile.
L’offensiva del virus
Per darci l’assalto, l’HSV-1 (il virus responsabile dell’herpes labiale) aspetta un momento di debolezza, cioè di calo del sistema immunitario in conseguenza a stanchezza e stress. «Sono soprattutto gli sforzi mentali e i coinvolgimenti emotivi prolungati che alla fine generano stress» spiega Francesco Perugini Billi, medico esperto in fitoterapia e omeopatia.
Altre condizioni a rischio sono la gravidanza, il caldo o il freddo eccessivi, l’esposizione ai raggi ultravioletti e gli sbalzi ormonali (infatti molte donne ne soffrono prima del ciclo). Anche la dieta influisce: i bagordi o un’alimentazione non equilibrata sono alleati del virus. Dato che per l’herpes non esistono rimedi definitivi, abbiamo solo due frecce al nostro arco: prevenirne le recidive e usare rimedi naturali per abbreviarne il decorso.
La prevenzione
Dal punto di vista preventivo si può fare molto. Certo non si può evitare la gravidanza o l’arrivo delle mestruazioni, ma si può cercare di intervenire sullo stress fisico e mentale con forme diverse di rilassamento, come yoga, reiki e training autogeno. Da non sottovalutare il ruolo dello sport, capace di combattere lo stress, rafforzare le difese immunitarie e favorire il rilassamento: i canonici 30-40 minuti per 3 volte alla settimana.
È poi importante proteggersi dal freddo, dal caldo e da una prolungata esposizione al sole. Ma non basta guardare fuori di noi, occorre guardare anche al nostro interno: «L’intestino condiziona grandemente il benessere di tutto il nostro organismo» spiega il nostro esperto. «Non si tratta solo di flora intestinale, come banalizzando spesso si afferma, ma di un vero sistema ecologico in equilibrio dinamico e composto da vari fattori, come le cellule mucose, le strutture immunitarie e i popolamenti microbici residenti e transienti. Numerose malattie e disturbi extraintestinali, tra cui anche l’herpes, possono essere causati o favoriti da uno squilibrio dell’ecologia intestinale, soprattutto quando diventano ricorrenti. Ciò che mangiamo ha un enorme impatto su tutte le strutture intestinali e quindi, nel caso di herpes, un’attenta valutazione della dieta è estremamente importante. Diete sbagliate o singoli alimenti offensivi consumati tutti i giorni, indeboliscono il sistema ecologico intestinale e di conseguenzail sistema immunitario. Virus e batteri potrebbero poi prendere il sopravvento».
A tavola contro l’herpes
Per indebolire il sistema immunitario niente di meglio che fare incetta di carboidrati raffinati, saccarosio e alcol, o consumare alimenti a cui si è intolleranti o allergici. Per ottenere l’effetto contrario, cioè rafforzare le difese, dobbiamo puntare su vitamine, antiossidanti, oligoelementi come lo zinco, amminoacidi come lisina e arginina.
Procediamo con ordine. Quando si parla di vitamine e antiossidanti, la prima cosa che viene in mente sono la verdura e la frutta di stagione. Si pensi alle arance e agli agrumi in genere, con la loro ricchezza di vitamina C, oppure alle zucche e alle carote, ottime fonti di vitamina A. Con il procedere delle stagioni, troveremo per esempio la vitamina C nelle fragole e la A nel melone: ogni periodo dell’anno ha la sua «scorta» da offrire.
Un frutto ben provvisto di antiossidanti è la melagrana, frutto autunnale. Ricordiamo anche il cioccolato fondente (minimo 70% di cacao), a patto che non se ne consumi in quantità esagerata. Si può essere invece un po’ più generosi con la curcuma, le cui proprietà antiossidanti sono note ma che, per essere potenziate, hanno bisogno di una bella macinata di pepe nero. Le vitamine del gruppo B sono presenti nel lievito di birra, nei legumi e nei cereali integrali. Quanto alla lisina, puntiamo ancora una volta sui legumi e su alcuni cereali integrali, come l’amaranto, il riso e la segale; l’arginina si trova invece nelle nocciole, nei legumi secchi, nelle mandorle e nei cereali integrali. Legumi e semioleosi sono anche fonti di zinco.
Insomma, una dieta vegetariana ben equilibrata ci fornisce tutto quello di cui abbiamo bisogno, soprattutto se fa ricorso alle alghe, depurative e amiche del sistema immunitario. Per accrescere l’effetto di questa alimentazione ci sono poi degli ottimi alleati.
Gli alleati
«Oltre ad una dieta adeguata, si dovrebbe dormire di più e meglio, creare dei momenti di relax, fare attività sportiva moderata, praticare la meditazione e lo yoga e assumere degli adattogeni. Questi sono preparati a base di erbe, di minerali, amminoacidi e vitamine che proteggono il corpo dagli insulti dello stress e allo stesso tempo aumentano l’efficienza del fisico e della mente» sottolinea Perugini Billi.
Gli adattogeni più noti sono il ginseng, l’eleuterococco (quest’ultimo più indicato per le donne) e il guaranà. Il loro effetto rigeneratore è potenziato da due sostanze naturali altrettanto note: la pappa reale e il polline. Un altro potente immunostimolante è l’uncaria. Sia questa, sia gli adattogeni, sono in vendita in erboristeria sotto forma di tintura madre.
In cucina possiamo arricchire i piatti con il lievito alimentare secco, ricostituente e fonte di vitamine del gruppo B. Infine non dimentichiamo il ruolo essenziale dei probiotici, che rafforzano il sistema immunitario a partire dal suo centro: l’intestino. Scegliamoli di buona qualità e consumiamoli per una decina di giorni.
I rimedi naturali
L’ideale è intervenire non appena si sentono i primi sintomi. Di solito, qualche giorno prima che compaia l’herpes si possono provare particolari sensazioni sul labbro: bruciore, formicolio, prurito, dolore, pizzicore. Con il tempo, ognuno imparerà a riconoscere la propria sintomatologia. A questo punto è bene cominciare subito a fare applicazioni locali di propoli o di oli essenziali. Fra questi, il più efficace è il tea tree, da applicare sul punto interessato mescolato con poco olio di mandorle o di oliva. Bene anche limone e bergamotto, diluiti allo stesso modo, ma bisogna poi fare attenzione a non esporsi al sole perché questi oli rendono la pelle fotosensibile.
L’applicazione di olio essenziale può già da sola bastare per contenere l’herpes e limitarne gli effetti. Altrettanto utile è la tintura madre di calendula, diluita in una dose equivalente di acqua e sparsa localmente. Un rimedio «della nonna» piuttosto insolito consiste nell’usare una goccia della propria pipì – pratico ed economico! Per attenuare gli effetti dell’herpes in fase conclusiva (secchezza e arrossamento) si può ricorrere al gel di aloe o a una buona crema a base di calendula, in modo da mantenere la pelle morbida nell’attesa che ritorni alla normalità.
Quando tocca ai genitali
Purtroppo nemmeno le parti intime, ano compreso, sono esenti dall’herpes, anche se il problema riguarda solo la popolazione sessualmente attiva. Per fortuna questo virus (HSV-2) colpisce più di rado rispetto a quello labiale, ma quando lo fa provoca parecchi disagi perché piuttosto doloroso. Inoltre ci sono il timore di contagiare il partner, il rifiuto del rapporto sessuale, i problemi psicologici che ne derivano. E che dire del rischio di cancro, come si sente dire?
«Per quanto riguarda un maggiore rischio di contrarre il tumore della cervice, questo non mi risulta» afferma il dottor Perugini Billi. «È invece noto che in caso di papillomavirus la contemporanea presenza di herpes genitale aggrava la prognosi».
Meglio quindi intervenire in modo efficace per cercare di limitare le recidive, senza limitarsi a «tamponare» il problema quando si presenta. «L’approccio delle medicine naturali è sempre olistico, completo, e non si occupa solo della malattia in atto. È importante una corretta anamnesi del paziente, valutarne lo stile di vita, la costituzione, la funzionalità digestiva e intestinale e soprattutto la dieta. Da un punto di vista terapeutico, si sono dimostrati utili nel contenere questo fastidioso disturbo diversi farmaci naturali, come fitoterapici e omeopatici, sia in forma orale che iniettabile, oltre a specifici probiotici immunomodulanti. Anche alti dosaggi di vitamina C, o integratori a base di lisina e zinco, possono risultare molto efficaci» conclude Perugini Billi.
_________________________________________________________________________________________
Articolo tratto dal mensile Terra Nuova
SFOGLIA UN’ANTEPRIMA DELLA RIVISTA