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I turisti vogliono più natura

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I turisti vogliono la garanzia di un ambiente integro. Il timore che il turismo rechi danno all’ambiente è molto alto ed in crescita e la prima preoccupazione resta la cementificazione. I dati della fondazione Univerde
Alla fiera BIT di Milano, la Borsa Internazionale del Turismo, finita alcuni giorni fa, sono stati presentati i dati del IV Rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo” a cura della Fondazione Univerde. Come ha ribadito il presidente Pecoraro Scanio: “Natura e cultura sono i motori dell’ecoturismo in Italia. Lo stop al consumo di suolo è, per gli italiani, la prima emergenza per un turismo davvero sostenibile”.

Dall’analisi del rapporto emerge che il turismo, per gli italiani, è soprattutto conoscenza e cultura (per il 46% degli intervistati) e come seconda opzione è ritenuto momento di svago e divertimento. Solo il 5% fa turismo con finalita’ sportive.
Le bellezze naturali sono appaiate alla cultura come principali attrattori turistici: i beni culturali (65%) e la natura (60%), seguiti da enogastronomia, divertimenti ed ancora in fondo lo sport attivo (solo 7%).

Il timore che il turismo rechi danno all’ambiente è molto alto ed in crescita (dal 45% del 2011 al 49% oggi) e la prima preoccupazione resta la cementificazione, seppure in riduzione, dal 63% al 49% mentre crescono i timori dovuti all’inquinamento (dal 10% al 15%) e all’ipersfruttamento (20%).
Cresce la conoscenza del turismo sostenibile (dal 63% al 75 %) ritenuto eticamente corretto (35%) e vicino alla natura (31%) e solo dal 9% è ritenuto utopico e dal 4% costoso. Il 4% lo ritiene un freno allo sviluppo, il 48% un’opportunità di crescita e il 41% una necessità.
In crescita (dal 39% al 45%) chi pagherebbe fino ad un 10-20% in più per non danneggiare l’ambiente mentre scende dal 42% al 33% chi prende in considerazione solo il costo economico.

Per l’alloggio gli hotel restano la prima scelta (45%) ma crescono i b&b (al 37%)
Per informarsi si conferma la centralità del web (passato dal 65% all’88%) seguito dal passaparola (24%) mentre tv giornali e media tradizionali sono scesi dal 25% al 13%.

Sono i pannelli solari (51%) seguiti dai menù bio e a km zero (29%) e dal risparmio idrico (27%) le scelte che comunicano più attenzione all’ambiente. Nel trasporto sostenibile resta in testa il treno con il 76%.
Cresce anche la conoscenza specifica per l’ecoturismo, che passa dal 47% del 2011 al 58% di oggi, con un picco dell’82% per gli over 54 anni, segno che occorre aumentare la divulgazione tra i più giovani.
Anche in questo caso l’informazione passa dal web e più in particolare dai motori di ricerca (67%) e dai siti specifici (42%) con un vistosa crescita in un anno dei siti del turismo generalista (es. Trip Advisor, etc) passati dal 21 al 30% mentre i siti istituzionali restano scarsamente visitati (8%) così come i social (4%).
Nelle aree protette le attività più attrattive sono la conoscenza delle tradizioni locali (54%) seguite da enogastronomia (42%) e attività sportive (31%).
Per l’alloggio nelle aree protette cresce la scelta verso agriturismi (dal 43% al 51%) seguiti da b&b (36%) e dimore storiche (29%).

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