I turisti vogliono più natura
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Dall’analisi del rapporto emerge che il turismo, per gli italiani, è soprattutto conoscenza e cultura (per il 46% degli intervistati) e come seconda opzione è ritenuto momento di svago e divertimento. Solo il 5% fa turismo con finalita’ sportive.
Le bellezze naturali sono appaiate alla cultura come principali attrattori turistici: i beni culturali (65%) e la natura (60%), seguiti da enogastronomia, divertimenti ed ancora in fondo lo sport attivo (solo 7%).
Il timore che il turismo rechi danno all’ambiente è molto alto ed in crescita (dal 45% del 2011 al 49% oggi) e la prima preoccupazione resta la cementificazione, seppure in riduzione, dal 63% al 49% mentre crescono i timori dovuti all’inquinamento (dal 10% al 15%) e all’ipersfruttamento (20%).
Cresce la conoscenza del turismo sostenibile (dal 63% al 75 %) ritenuto eticamente corretto (35%) e vicino alla natura (31%) e solo dal 9% è ritenuto utopico e dal 4% costoso. Il 4% lo ritiene un freno allo sviluppo, il 48% un’opportunità di crescita e il 41% una necessità.
In crescita (dal 39% al 45%) chi pagherebbe fino ad un 10-20% in più per non danneggiare l’ambiente mentre scende dal 42% al 33% chi prende in considerazione solo il costo economico.
Per l’alloggio gli hotel restano la prima scelta (45%) ma crescono i b&b (al 37%)
Per informarsi si conferma la centralità del web (passato dal 65% all’88%) seguito dal passaparola (24%) mentre tv giornali e media tradizionali sono scesi dal 25% al 13%.
Sono i pannelli solari (51%) seguiti dai menù bio e a km zero (29%) e dal risparmio idrico (27%) le scelte che comunicano più attenzione all’ambiente. Nel trasporto sostenibile resta in testa il treno con il 76%.
Cresce anche la conoscenza specifica per l’ecoturismo, che passa dal 47% del 2011 al 58% di oggi, con un picco dell’82% per gli over 54 anni, segno che occorre aumentare la divulgazione tra i più giovani.
Anche in questo caso l’informazione passa dal web e più in particolare dai motori di ricerca (67%) e dai siti specifici (42%) con un vistosa crescita in un anno dei siti del turismo generalista (es. Trip Advisor, etc) passati dal 21 al 30% mentre i siti istituzionali restano scarsamente visitati (8%) così come i social (4%).
Nelle aree protette le attività più attrattive sono la conoscenza delle tradizioni locali (54%) seguite da enogastronomia (42%) e attività sportive (31%).
Per l’alloggio nelle aree protette cresce la scelta verso agriturismi (dal 43% al 51%) seguiti da b&b (36%) e dimore storiche (29%).