Le ostetriche del Cerchio di Maia, un gruppo lombardo di professioniste della nascita, hanno promosso una raccolta firme per fare in modo che anche in Lombardia, come già accade in altre regioni italiane, il parto a domicilio e in casa maternità siano rimborsati alla donne, esattamente come avviene per il parto in ospedale che non grava sui genitori.
“Bisogna garantire la libertà di scelta alla donna circa i luoghi ove partorire e circa le modalità con cui tale evento debba svolgersi perché la maternità possa essere vissuta come fatto naturale” dicono le ostetriche promotrici della petizione. “Così recita l’articolo 1 della legge regionale n.16 del 1987 della Lombardia che, all’articolo 5, continua impegnando il consiglio regionale ad individuare le zone dove sperimentare il parto a domicilio e in casa maternità.
Sono trascorsi 26 anni da quando questa legge è stata emanata, tuttavia ancora oggi le donne residenti in Lombardia che desiderano partorire in casa lo possono fare soltanto nel caso in cui se lo possano economicamente permettere, a differenza di altre regioni italiane come Piemonte, Emilia Romagna, Marche e Lazio e delle provincie di Trento e Bolzano, dove il parto a domicilio viene rimborsato. Come noi, diverse altre associazioni italiane si stanno mobilitando perché questa disomogeneità venga superata soprattutto perché costituisce una vera e propria discriminazione in quanto viola l’articolo 8 della convenzione Europea dei Diritti Umani.
Come stabilisce infatti la sentenza Ternovsky del 2010, ogni donna dovrebbe avere il diritto di scegliere dove, come e con chi partorire, senza costrizioni o condizionamenti di tipo economico e sociale. Nello stato europeo dove più frequentemente si ricorre al taglio cesareo e dove il fenomeno della medicina preventiva nell’assistenza alla persona sta assumendo dimensioni allarmanti senza generare benefici in termini di benessere di madre e figlio, sentiamo l’urgente bisogno di riportare al centro la naturalità della nascita e il diritto della donna di autodeterminarsi facendo scelte informate.
In gravidanze a basso rischio, partorire a casa o in casa maternità con un’assistenza ostetrica, garantisce gli stessi livelli di sicurezza dell’ospedale, pertanto ti chiediamo di firmare e di condividere questo appello”.
Anche Terra Nuova è da sempre sensibile a queste tematiche e ha lanciato un servizio che si è rivelato estremamente utile per le donne che desiderano partorire in casa e devono scegliere l’operatore di fiducia che le assista. Si tratta della
Mappa nazionale del parto a casa, che fornisce i nominativi di operatori professionalmente preparati che operano nel rispetto della normativa nazionale e delle leggi regionali che sono state approvate in questi anni sul tema.
Terra Nuova ha poi elaborato un dossier completo sul parto naturale dal titolo “
Io so partorire“, di cui si può richiedere anche una copia digitale.