Asilo nido in fattoria: non dovrebbe essere etico?

Nel numero di Gennaio 2014 di Terra Nuova, nello speciale “Una società da coltivare”, ho avuto modo di leggere alcune esperienze indubbiamente interessanti, positive in tanti aspetti, accettabili per altri, ma assolutamente prive di etica se non di esclusivo stampo antropocentrista. Il senso del “coltivare” riferito alla società ha indubbiamente il significato di far crescere, evolvere, maturare, raggiungere delle nuove mete relazionali e di consapevolezza. Mi sono spontaneamente chiesto a quale tipo di società puntiamo quando ho letto degli asili nido in fattoria. “Fantastico”, mi son detto quando ho letto il sottotitolo relativo a questo argomento, “è quello che avrei voluto vedere da tempo!”  Salvo poi ricredermi nel leggere del rapporto proposto in questi asili- fattoria ai bambini con gli animali dove ho trovato la più becera, oggi anche anacronistica, delle divisioni degli stessi, così presentati  ai bambini: quelli da compagnia, quelli selvatici e quelli per autosostentamento! Trovo semplicemente sconvolgente pensare d’ inculcare contro natura fin da piccoli ai bambini, che oggi hanno opportunità alimentari più sane e più etiche, una visione così specista degli essere viventi e questo tenendo conto che lo specismo è indubbiamente la base del razzismo ed a sua volta dell’egoismo. Altra perplessità mi sovviene nel pensare a come si può presentare nel piatto di un bambino una creatura appena conosciuta e accarezzata in cortile: brutale verità o vigliacca infingarda menzogna? Auspicando in scuole più etiche, intellettualmente oneste  e senza vergogna nell’immetterci anche un po’ di cuore, invito ogni educatore a porsi la semplice domanda di che tipo di  mondo e di società vorrebbe.