Stefano è un insegnante e con la sua classe ha deciso di vivere due giorni all’insegna della natura con Christian di Nature Rock. Un’alleanza di intenti che ha portato condivisione, nutrito gli animi e aperto la mente. Stefano ci ha reso partecipi della sua esperienza e noi la condividiamo con i nostri lettori.
Stefano Sansone è un insegnante e insieme alla sua classe, la 4a Bgr dell’Iris Versari di Cesena, ha vissuto due giorni in mezzo alla natura in una gita che ha seguito gli input di
Nature Rock, il team di Christian Mancini che propone una pedagogia esperienziale attraverso l’arrampicata esperienziale. Stefano è rimasto entusiasta e racconta.
“La classe si è incontrata alla stazione dei treni di Cesena alle 6 circa, venti minuti dopo sarebbe partito il treno. Il viaggio è stato divertente e senza ostacoli, il comportamento corretto. All’arrivo alla stazione di Piazza al Serchio (Lucca) è avvenuto l’incontro con i due istruttori Christian e Daniele della Nature Rock, che ci hanno accompagnato a un negozio di alimentari, poi in un ristorante dove abbiamo consumato il pranzo. A fine pasto, il gruppo è stato riaccompagnato alla stazione dove ci aspettava un autobus che ci avrebbe portati al rifugio Anemone, ad una 20 di minuti di distanza da lì. Una volta arrivati in questo bel casolare di montagna, la classe si è sistemata in una ampia camerata con letti a castello e successivamente è stata invitata fuori per un primo dialogo di presentazione con gli organizzatori. Durante la gita si sarebbero svolte varie escursioni in mezzo alla natura, con la possibilità per i ragazzi di cimentarsi in prove di vario genere (di ingegno, abilità, ecc..) per superare le quali era necessario ed indispensabile una buona dose di collaborazione. I ragazzi sono quindi stati invitati a prepararsi per la prima escursione, in un bosco ad un centinaio di metri da lì (luogo raggiungibile solo a piedi). Dopo un breve briefing su ciò che si sarebbe fatto, gli istruttori hanno presentato ai ragazzi la prima prova: essi avrebbero tenuto una lunga corda dalle due estremità, facendola roteare a barile mentre i ragazzi sarebbero dovuti passare oltre di essa, senza lasciar trascorrere troppo tempo, pena la squalifica del gruppo. Dopo tre tentativi, la classe ha superato la prova dimostrando capacità di pensiero collettivo ed ingegno; sono quindi passati alla sfida successiva, formare un triangolo equilatero con una corda, tirandone le estremità, da bendati. Anche qui i ragazzi superavano la prova abbastanza agilmente. La terza attività consisteva nel guidare un partner bendato a scegliere un albero che esso avrebbe, una volta tolta la benda, dovuto riconoscere. La quarta era anch?essa una prova di fiducia. Si è poi passati ad un percorso sulle funi, impegnativo quanto avvincente, in cui i giovani avrebbe dovuto sfruttare equilibrio, iniziativa e la solita buona dose di collaborazione. La quinta prova, la ragnatela, ha necessitato di grande impegno e gioco di squadra da parte dei ragazzi, che l’hanno superata brillantemente, con grande soddisfazione. Dopo tutte le ore passate a svolgere attività, si è tornati al rifugio, dove la classe ha potuto prepararsi per la sera per poi cenare nel ristorante del complesso coi prodotti tipici della Garfagnana…..ottimo! Dopo una serata tranquilla come il successivo risveglio,alle 9 la squadra si è ritrovata per decidere i programmi del giorno. Sono seguite altre attività interessanti come la costruzione di una pista ecologica, nella quale i ragazzi hanno dato prova di grandi capacità propedeutiche all’indirizzo scolastico, ovvero creatività e puntualità (nonché gioco di squadra), e un’emozionante scalata con le dovute protezioni e supervisione) di un albero alto 14 metri. Per finire, un’altra sfida di gruppo per superare “la palude”. Alla sera, la classe è tornata al rifugio per prepararsi ad un’ultima “prova”: cucinare una cena all’aperto. Quattro ragazzi volenterosi hanno scavato una buca in un prato ed hanno acceso il fuoco con legna raccolta durante le prove. Il resto della classe, intanto, suddiviso in gruppi di lavoro preparava pane Chapati, piatti d’argilla e cibo da cuocere sotto le braci. Dopo un paio d’ore, il delizioso pasto è stato servito e consumato. La notte, intorno al fuoco, gli istruttori, chitarre in mano, hanno parlato un?ultima volta con i ragazzi, regalando loro una scheggia di quarzo, simbolo e ricordo delle importanti esperienze passate in quei giorni. Purtroppo la pioggia ha fatto sì che dovessimo rientrare prima del previsto rinunciando alle bellissime emozioni che un semplice ritrovo intorno ad un fuoco ci stava regalando. La mattina la classe si è svegliata presto per preparare i bagagli, in vista del viaggio di ritorno, che è trascorso tranquillo fino alla stazione di Cesena. Personalmente, grazie anche alla competenza e alla disponibilità dei due responsabili della Nature Rock, ritengo che questi tre giorni siano stati un esperienza SPECIALE, sia per me che per i ragazzi”.
Ed ecco il commenti di uno dei ragazzi:
“Questa è stata, senza dubbio, la migliore gita a cui io abbia mai partecipato. Mi ha fatto comprendere l’importanza fondamentale della comunicazione, del gioco di squadra e del rispetto reciproco in una comunità. Penso che il vivere 2 giorni completi a contatto con la natura e con gli altri compagni di classe sia stato utile sia dal punto di vista sociale che da quello psicologico dei ragazzi. Questo viaggio (chiamarla gita è riduttivo) mi ha lasciato qualcosa che porterò sempre con me; e posso dire senza tema di smentita che sia lo stesso per i miei compagni, che hanno raccontato con entusiasmo questa esperienza a quei pochi che ?purtroppo? non hanno partecipato”. Lorenzo Fabbri
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