Nanoparticelle tossiche nel fumo delle sigarette elettroniche

Nanoparticelle e particelle di metalli e silicati sono presenti nell’aerosol e nei fluidi delle sigarette elettroniche: lo conferma uno studio del Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze dell’università della California.

La concentrazione riscontrata, per nove elementi su undici ricercati, è risultata più elevata rispetto al fumo delle sigarette convenzionali. Molti degli elemmenti identificati nell’areosol delle sigarette elettroniche sono noti per causare disturbi e malattie respiratorie.Gli autori dello studio lanciano un appello ai produttori e alle autorità regolatorie affinchè vengano messi a punto sistemi di produzione che garantiscano maggiormente la qualità e la salute dei consumatori.  Gli studiosi fanno anche riferimento al fatto che nel 2009 la FDA aveva trovato glicol-dietilene in alcuni campioni analizzati, un liquido usato negli esplosivi e negli anticongelanti; era anche stata scoperta la presenza di agenti cancerogeni, le nitrosammine. Viene anche sottolineato nello studio come le nanoparticelle di metalli pesanti, a dimensioni così minime, possano essere ancora più tossiche per l’organismo poiché riescono a interagire a livello molecolare con i recettori degli estrogeni distruggendone la struttura e il funzionamento. Inoltre respirare tali particelle può dare origine ad una tossicità sinergica nei polmoni a causa della presenza anche di altre sostanze chimiche.