I prodotti cosmetici che distruggono le foreste
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La ricerca di materie prima, e inarticolate di olio di palma, l’olio vegetale più impiegato nei prodotti cosmetici, è ritenuta responsabile di questa distruzione delle foreste pluviali in Malesia e Indonesia. Le coltivazioni prelevano una fonte importante di bilanciamento dei gas serra e contribuiscono esse stesse ad aumentare le emissioni su scala planetaria. Insieme all’olio di palma ci sono però anche altri ingredienti che vengono prelevate da queste foreste, aromi come il sandalo, nativo in India e nello Sri Lanka. E poi ci sono anche ingredienti di origine animale come l’olio di fegato di squalo, ingrediente sempre più usato nella cosmetica e nella preparazione di ricette terapeutiche.
La sfida adesso è la conversione al consumo consapevole, ma purtroppo malgrado sempre più cittadini, asiatici e occidentali, si dichiarino sensibili agli equilibri ambientali e alla sostenibilità, il consumo di prodotti biocertificati o da filiera etica, con basso impatto ambientale è ancora limitato. Sono molto poche le aziende con programmi sulla sostenibilità. Un argomento che è stato affrontato al Sustainable Cosmetics Summit, conclusosi il 13 novembre scorso. E se tornassimo a reclamare i saponi di marsiglia all’olio di oliva?