Morto Augusto Odone, a lui si deve “l’olio di Lorenzo”
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La malattia aveva sconvolto la vita della famiglia Odone nel 1984, al ritorno da un soggiorno alle isole Comore: Lorenzo – che aveva 6 anni – mostrava difficoltà di concentrazione, calo della vista, dell’udito e della parola. Dopo aver escluso una malattia tropicale, i medici diagnosticarono l’Adl e dando a Lorenzo una speranza di vita brevissima: due anni al massimo. Augusto e la moglie Michaela, glottologa (morta nel 2000 di cancro), rifiutarono quella condanna a morte e, sfidando la medicina ufficiale, misero a punto un trattamento a base di olio di oliva e colza che riescì a fermare per alcuni anni la malattia neutralizzando l’accumulo di sostanze tossiche che distruggono la mielina. Il famoso «olio di Lorenzo», appunto, di cui qualche anno fa Hugo Moser, neurologo della Johns Hopkins University che all’inizio era stato uno dei più ostili “nemici” della cura, ha finalmente riconosciuto una qualche efficacia. Dietro le sollecitazioni dei coniugi, gruppi di scienziati si misero a studiare quel composto e cercare di dimostrarne i meccanismi di azione.