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Le mie buone pratiche contro il surriscaldamento globale

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Poche, semplici ed efficaci pratiche che ognuno di noi potrebbe e dovrebbe seguire per salvare il pianeta. Questa la testimonianza di un nostro lettore in risposta all’appello lanciato lo scorso giugno nell’articolo “Cambiamento climatico: è davvero troppo tardi?”.  
1. Man mano che il freddo si avvicina (e nella speranza che si avvicini), comincio accendendo il riscaldamento prima a 16 – 17 gradi, mantenendo per un giorno questa temperatura, poi lentamente raggiungo all’incirca i 19 – 20 gradi lasciandolo sempre acceso (nel senso che il termostato resta fermo sui 19 – 20 gradi, la caldaia è ferma in posizione di riscaldamento e ogni volta che la temperatura scende di un grado la caldaia riparte in modo da mantenere la temperatura programmata nel termostato).
2. Mentre cucino chiudo portefinestre, finestre e porte di collegamento tra le stanze.
3. Mentre cucino utilizzo un fornello solo (il più grande), tenuto a fiamma bassa in modo da non consumare troppo. Copro tutte le pentole sul fuoco con il coperchio e dopo circa 2 o 3 minuti che l’acqua bolle spengo il fuoco e lascio che sia il calore bollente a continuare la cottura del cibo.
4. In macchina nessuna accelerata brusca, se necessario permetto alla macchina di raggiungere velocità senza premere forte il pedale. In estate, inverno e nelle altre stagioni mi adeguo al clima esterno, quindi niente aria condizionata, mi limito solo ad aprire i finestrini in estate. Uso l’aria calda solo in presenza di umidità e sempre rigorosamente a 1, aiutandomi con uno o più stracci per asciugare il vetro. In presenza di ghiaccio utilizzo acqua a temperatura ambiente o tiepida per cercare di scioglierlo e, se necessario, aria calda a 1, al massimo a 2 e per poco tempo. Se si tratta di ghiaccio particolarmente resistente passo anche a 3 o imposto l’aria calda ma rigorosamente a motore spento e sempre per poco tempo, passando contemporaneamente lo straccio sulle parti umide; quando poi metto in moto regolo l’aria calda a uno.
5. Al semaforo resto in folle se non posso spegnere l’auto.
6.Poiché lavoro di notte,per uscire dal parcheggio non accelero ma mi comporto nel seguente modo: mollo la frizione dopo essere passato in seconda e lascio che la macchina percorra lentamente il tragitto fino al raggiungimento della strada che mi porta a casa. Per il restante percorso, poi, mantengo sempre una velocità moderata.
7. Evito il più possibile le strade con i semafori preferendo l’autostrada ma sempre senza guidare troppo veloce o accelerando bruscamente; anche qui mantengo la velocità premendo in modo leggero il pedale, come già accennato sopra.

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