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Il biologico italiano avanza

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L’Italia registra una crescita ulteriore delle aziende e delle superfici coltivate in modo biologico. Aumenta lo spread rispetto agli altri paesi. Il confronto tra Italia, Spagna, Germania e Francia
Tutti parlano di crisi, ma l’Italia del biologico cresce ancora, distanziando ulteriormente gli altri paesi. Il nostro paese si conferma in testa alla classifica per quanto riguarda la diffusione di aziende, con un aumento del 3% rispetto al 2012. Nel confronto dell’andamento cresce di più la Francia con un +4,2% e siamo seguiti a ruota dalla Germania con un +2,9%, mentre la Spagna registra una minima flessione dello 0,3%.
Per quanto riguarda le superfici la Spagna resta ancora il primo paese europeo, ma i dati del Ministero iberico parlano di un calo dell’11% rispetto all’anno precedente. Guadagnano terreno l’Italia, che si piazza al secondo posto sull’estensione di terreni, con un ottimo +6,4% e la Francia, terza, con un +5,9%. Risultato positivo anche per la Germania con un +1,8%.
Il confronto tra i quattro principali paesi del biologico è stato effettuato in questi ultimi giorni da Sinab Italia. I dati, presentati al Sana di Bologna, parlano di un aumento più spiccato di alcune coltivazioni, come l’olivo (+16%), gli agrumi (+15%) e i cereali (+14%). Dal punto di vista regionale a crescere di più è la Puglia (+20%), seguita in ordine da Lombardia, Lazio e Basilicata.
Numeri positivi anche per i negozi specializzati, che continuano a crescere. Ma il consumo di prodotti biologici in Italia è ancora piuttosto basso, 28 euro procapite all’anno, contro i 177 spesi dagli Svizzeri, i 162 dei Danesi e i 127 degli Austriaci. Produciamo molto, ma soprattutto per l’export.
DATI: Osservatorio Sana 2013 Nomisma.

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