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I sussidi possono far male all’agricoltura

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Il giornale inglese The Guardian propone un’analisi documentata sulle possibili ricadute dei sussidi in agricoltura: se non utilizzati per migliorare l’efficienza e la sostenibilità, rendono i produttori sempre più dipendenti dagli aiuti e meno attenti alla qualità.
Nel 2001 all’incontro del Wto molte nazioni in via di sviluppo, tra cui Brasile, Cina e India, si erano opposte ai sussidi in agricoltura elargiti negli Usa e in Europa. Dicevano che abbassavano artificialmente i prezzi dei cereali mettendo in difficoltà i piccoli coltivatori e mantenendo in povertà tanti contadini nei paesi meno sviluppati. Negli ultimi dodici anni le posizioni sono cambiate: le nazioni in via di sviluppo hanno esse stesse introdotto e aumentato i sussidi per l’agricoltura. In Cina nel 2012 si stia che i sussidi siano ammontati a 160 miliardi di dollari, contro i 19 miliardi degli Usa e i 67 dell’Europa. In Brasile sono raddoppiati in 3 anni e ora arrivano a 10 miliardi. Se ben gestiti, potrebbero favorire nuovi investimenti in agricoltura, produzione di surplus per l’export e magari fornire alle comunità rurali povere qualche chance in più; ma tutto questo potrà avere vita breve e limitata, come ha spiegato in un’inchiesta il quotidiano inglese
. In genere i sussidi dovrebbero essere impiegati per modificare comportamenti e risolvere problemi specifici piuttosto che diventare stampelle a lungo termine per i produttori. Mentre invece spesso finiscono per affievolire la spinta all’innovazione, rendere i produttori meno competitivi e sempre più dipendenti dagli aiuti dei governi, inducendoli a fare meno spendendo di più.
Per esempio, in India i sussidi sono serviti per pagare il costo dell’energia per pompare acqua per l’agricoltura che incoraggia i produttori a usarne più di quanta sia realmente necessaria. Sarebbe invece stato più intelligente sostenere chi dimostyrava di produrre utilizzando meno acqua. I sussidi possono anche indurre gli agricoltori a utilizzare più fertilizzanti o pesticidi che favoriscono il degrado del terreno, la sua deprivazione e hanno un generale impatto negativo sull’ambiente. E ancora, i sussidi e le politiche di sostegno ai prezzi possono produrre distorsioni del mercato con ripercussioni anche sulla sicurezza degli alimenti e sulla povertà. Il Guardian conclude affermando che i sussidi possono minare gli sforzi per promuovere l’efficienza in agricoltura e la sua sostenibilità
Ha peraltro deluso parecchio la
approvata qualche mese fa dall’Unione Europea, criticata proprio per non avere previsto adeguate misure a supporto di quelle pratiche agricole più attente alla sostenibilità e alla qualità.

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