Manifestazione davanti a Montecitorio per chiedere una posizione chiara al governo sulla coltura di ogm. L’iniziativa del Friuli deve essere fermata!
“A forza di aspettare che qualcun’altro agisca si è lasciato, in tutti i sensi, campo libero a chi importa solo fare show e delegittimare leggi e posizioni della maggioranza dei cittadini”. E’ amaro il commento del presidente di AIAB, Alessandro Triantafyllidis all’iniziativa di Fidenato di seminare mais OGM a Vivaro in Friuli.
“Non si riesce a comprendere, infatti, come i Ministeri della Salute, delle Politiche Agricole e dell’Ambiente, non siano riusciti a concretizzare nei tempi opportuni quella clausola di salvaguardia che avrebbe messo in sicurezza tutto il Paese e su cui si è già pronunciato, all’unanimità il Senato” – aggiunge il presidente AIAB.
Domani dalle ore 14,30 la task force Liberi da Ogm, assieme ad imprenditori agricoli, ambientalisti e cittadini, manifesterà davanti a Montecitorio per chiedere al Governo di esercitare la clausola di salvaguardia che vieterebbe la messa a coltura di piante biotech, con la prevista la partecipazione di rappresentanti della politica e delle istituzioni. Il provvedimento, già sollecitato da tutti i gruppi parlamentari al Senato con una mozione votata all’unanimità, è stato adottato da tempo da diversi Paesi. “La non definitiva risoluzione della vicenda Ogm va avanti ormai da troppo tempo – sottolinea Coldiretti, che fa parte della task force – e questa deve essere l’occasione per chiudere definitivamente una questione sulla quale cittadini, agricoltori, rappresentanze economiche e sociali, Regioni ed il Parlamento si sono espressi già tantissime volte”. Una necessità per porre fine alle provocazioni come quella che si è verificata in Friuli, con la semina di mais geneticamente modificato che il Ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, ha subito chiarito essere illegale. Un intervento a tutela della produzione agricola nazionale e degli interessi dei cittadini italiani che in stragrande maggioranza si oppongono alle coltivazioni geneticamente modificate. Posizione peraltro condivisa anche dal Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, il quale ha dichiarato il suo sostegno a tutte le azioni tese a impedire la semina Ogm.