La crisi aguzza…il baratto
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“Si tratta della prima esperienza italiana di mercato di scambio fisico di prodotti alimentari made in Italy, con convenienza reciproca senza spendere un euro”, osserva Coldiretti. Una iniziativa per “evidenziare i danni provocati dalla finanza esasperatadegli ultimi anni, ma anche per sottolineare l’importanza di tornare a sostenere l’economia reale in un difficile momento di crisi”.
Il successo dello scambio di merci senza moneta, spiega Coldiretti, è testimoniato dal fiorire di iniziative con al centro questa pratica: si va dagli ‘swap party’ (dall’inglese to swap, scambiare), veri e propri mercati del baratto, agli ‘swap shop’, i negozi del riciclo di lusso dove si scambiano oggetti e vestiti alla moda che non si utilizzano più, ma anche libri e musica.