Cellulari pericolosi per i ragazzini: ecco lo spot che il ministero non ha mai mandato in onda. Ci sono consigli sulle precauzioni e un uso moderato del telefonino ma il ministro Balduzzi lo ha tenuto nel cassetto.
Cellulari pericolosi: Sabrina Giannini, giornalista per Report, scopre e ricostruisce. Ve la proponiamo.
“Renato Balduzzi prima di alzarsi dalla poltrona più importante del ministero della Salute non ha ritenuto opportuno fare quella campagna di prevenzione per un uso sicuro del telefono cellulare che un anno fa lo stesso Consiglio superiore di sanità auspicava.
Ripercorriamo le tappe di questa vicenda.
Il 31 maggio dell’anno scorso l’Agenzia della ricerca sul cancro con sede a Lione (Iarc), che fa capo all’Oms, inserisce nella categoria 2B le radiazioni non ionizzanti emesse dal telefono cellulare. È la categoria del “possibile cancerogeno”.
Il ministro della Salute dell’epoca, Ferruccio Fazio, dichiara: «Anche la bistecca alla brace è cancerogena, mica diamo indicazioni di non cuocerla più».
Parallelismo improprio, purtroppo uscito dalla bocca di un medico e (peggio ancora) ministro che non ha voluto cogliere l’invito della stessa Agenzia dell’Oms a “prendere misure pratiche per ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici, per esempio l’utilizzo di auricolari o vivavoce oppure di sms”.
Fazio non si fida dell’Oms così richiede un parere al Consiglio superiore di sanità composto da esperti in igiene pubblica, medicina dello sport, geriatria, ortopedia, ginecologia.
I nove (poco) esperti della materia ai quali si affida Fazio emanano il parere solo cinque mesi dopo avere ricevuto l’incarico e, guarda il caso, il giorno dopo l’inchiesta di Report “Onda lunga” con i dubbi sulla ricerca finanziata dalle industrie del settore e i pericoli potenziali sulla salute messi in evidenza dalla ricerca indipendente.
Era il 28 novembre del 2011, il ministro Balduzzi, da poco subentrato a Fazio, pubblica un comunicato dal titolo: “Parere del Consiglio superiore di Sanità su possibili rischi da uso non appropriato dei telefoni cellulari. Ministero avvierà campagna di informazione per sensibilizzare ad utilizzo appropriato”.
Invece non avvia proprio niente a protezione di quella fascia più debole ed esposta alle radiazioni perché, come ha dichiarato l’oncologo svedese Lennart Hardell: «Il cervello si sviluppa fino all’età di 20-25 anni, durante la crescita il cervello è probabilmente più sensibile alle onde».
Pochi giorni prima che si dimettesse il Governo Monti il ministro Balduzzi risponde a una mia precisa domanda circa il ritardo della campagna di informazione annunciata dal Css e mai realizzata: «Presso il ministero della Salute è attivo un gruppo di lavoro che probabilmente entro l’anno realizzerà una campagna informativa tesa a promuovere un uso più consapevole del telefono cellulare».
Risponde anche a un question time di alcuni deputati Pd che lo sollecitano: «Ho richiesto all’Istituto superiore di sanità un approfondimento ulteriore».
Il prossimo ministro probabilmente non darà avvio alla campagna di sensibilizzazione perché preferirà sentire un parere tecnico del vecchio ed esperto zio medico d’America.
L’avvocato Balduzzi, indifferente alle pronunce della Iarc-Oms, non ha sentito neppure il richiamo della Cassazione quando lo scorso ottobre, per la prima volta in Italia e al mondo, ha stabilito un legame di concausalità tra un forte uso del cellulare e un tumore.
La parola fine alla vicenda di Innocente Marcolini colpito da un neurinoma.
Ma Balduzzi giudica bene sé stesso (bontà sua) perché, afferma, «Ho sempre sollecitato a seguire le istruzioni, che significano, per quanto riguarda i cosiddetti telefonini, un uso moderato, gli auricolari, attenzione per la fasce minori. Seguiamo ciò che c’è scritto nelle istruzioni dei telefonini».
Dove e con quali mezzi abbia veicolato la sua sollecitudine non si sa. Di certo c’è soltanto che avrebbe dovuto fare quella campagna d’informazione che non ha fatto perché sa bene che ben pochi leggono e credono alle istruzioni scritte sui manuali (dei produttori) ma molti crederebbero alle indicazioni espresse da un ministero della Salute.
Intanto i gestori della telefonia ringraziano, perché una campagna all’uso del cellulare può ridurre l’impatto delle radiazioni che colpiscono il target sempre più in crescita, quello dei giovani, ma anche vanificare milioni di euro di campagne pubblicitarie.
Regaliamo noi ai più giovani uno spot sull’uso del cellulare al fine di ridurre l’impatto di quelle radiazioni che possono essere cancerogene. Ci voleva poco. A tutti buone feste.
Agli ex ministri Balduzzi e Fazio un sms: «Nel dubbio perché non avete protetto i più deboli».
Si ringrazia l’associazione “Applelettrosmog- per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog” per la gentile concessione dell’utilizzo dei disegni”.