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Mobilità: bambini italiani sono poco autonomi

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In Italia, dove ci sono più auto che bambini, si accompagna i figli a scuola quasi sempre in macchina, anche per distanze inferiori al chilometro. Siamo troppo dipendenti dalle quattro ruote fin da piccoli
Negli scorsi giorni il portale Eco dalle Città ha pubblicato alcuni interventi sul problema della scarsa autonomia e mobilità dei bambini italiani, confrontata con i “colleghi” inglesi e tedeschi, la cui mobilità si è pure fortemente ridotta negli ultimi decenni, per vari mortivi.
La ricerca, di cui pubblichiamo i dati in sintesi, è stata coordinata dal Laboratorio di Psicologia della Partecipazione infantile dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR e realizzata grazie al finanziamento della Provincia di Roma e della Provincia di Monza e Brianza, con il patrocinio di COMIECO (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo Imballaggi a base Cellulosica) e di FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta).
Anche se dai dati emerge che la mobilità autonoma dei bambini aumenta con un significativo incremento in corrispondenza del passaggio dalla scuola primaria alla secondaria (11 anni), permane il fatto che in Italia il mezzo prevalente per accompagnare i figli a scuola sia l’auto. Il confronto tra le esperienze dei genitori e quelle dei figli evidenzia infatti un cambiamento per certi versi epocale. Quasi tutti i genitori all’età dei loro figli si recava a scuola a piedi, facendo lo stesso percorso dei loro figli e indipendentemente dall’età e dalla distanza dalla scuola.
Oltre all’eccezionale dipendenza dall’automobile, dallo studio emergono altre peculiarità italiane:
– in Italia la scuola ha l’obbligo di consegnare il bambino che frequenta la scuola primaria al genitore e non permette che questo torni a casa da solo.
– un Paese con pochi bambini e tante auto: la popolazione italiana è innanzitutto caratterizzata da una percentuale molto contenuta di minori (17% della popolazione totale), da un tasso di fertilità tra i più bassi in Europa (1,3 figli per donna) e di conseguenza da un’elevata presenza di figli unici: il 46,5% delle coppie con figli ne ha uno solo, mentre il 43% ne ha due;
– il parco veicolare italiano (Automobile Club Italiano, 2009), in continua crescita dagli anni ’60,
è di 48.000.000 di mezzi, di cui circa 36.340.00 auto, con una media nazionale di 1,66 abitanti
per ogni auto. La stragrande maggioranza delle famiglie indagate ne possiede almeno 1 e una percentuale pari a più del 40% ne possiede due o più. Questo dato ci colloca nettamente al di sopra della media europea.
– riguardo il mezzo utilizzato per andare a scuola, il dominio dell’automobile rispetto alle altre modalità appare ancora più “preoccupante” se consideriamo che in Italia la distanza tra abitazioni e scuole primarie è nella stragrande maggioranza dei casi inferiore a 1 km.
– riguardo l’autonomia, l’Italia è al primo posto in Europa anche per numero di cellulari in rapporto alla popolazione, con una media di 1,5 cellulari per abitante. Nella fascia tra i 7 e gli 11 anni la percentuale di coloro che ne posseggono uno è del 62,4%.
Il gruppo internazionale dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR “La città dei bambini”, nato a Fano (PU) nel 1991, ha assunto la promozione dell’autonomia dei bambini come uno degli obiettivi. Per avviare questo processo, il CNR propone da oltre un decennio l’iniziativa “A scuola ci andiamo da soli” che invita i bambini della scuola primaria ad andare a scuola e tornare a casa con i loro compagni e senza l’accompagnamento dei genitori. L’andare a scuola senza essere accompagnati dagli adulti deve essere solo l’inizio di un programma di restituzione della città ai bambini, che dovrebbero avere la possibilità di muoversi autonomamente nel loro quartiere.
Fonte: Eco dalle Città

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