Diventare crudisti
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Il nostro intestino andrà probabilmente abituato e rieducato lentamente alle fibre, che abbassano il colesterolo e regolarizzano l’intestino. Inizialmente un po’ di gonfiore è considerato normale, ma con un po’ di pazienza tutto il nostro sistema digestivo tornerà a funzionare bene e l’evacuazione delle feci sarà regolare, cioè quotidiana. Se si beve poco, però, le fibre potrebbero irritare le pareti intestinali: perciò non dimentichiamoci di consumare, nel corso della giornata, circa 1,5 litri tra acque naturali e tisane. Non esistono vere e proprie controindicazioni all’ingestione massiccia di cibi crudi e per chi vuole documentarsi le ricerche sono solo all’inizio. Generalmente viene considerata crudista una dieta che comprende il 70% di cibi crudi.
Nella dieta crudista si dà la preferenza ai vegetali di stagione, quanto più possibile a “km 0”. Quanto più saremo in grado di consumare prodotti locali tanto più staremo probabilmente utilizzando cibo fresco, che è stato raccolto da poco tempo e non ha dovuto viaggiare per giorni e giorni in giro per il mondo, sottoposto a vari trattamenti per la conservazione.
può apparire un po’ restrittiva, specialmente nei mesi invernali, quando le scelte dei vegetali è un pochino limitata. Soprattutto in questi casi è fondamentale preferire frutta e verdura provenienti da agricoltura biologica, perché la frutta tropicale prodotta in modo convenzionale viene raccolta molto acerba. Prima dell’immissione sul mercato infatti subisce dei trattamenti che ne forzano la maturazione, ed è quindi molto meno saporita e ricca di principi nutritivi. Fanno parte della dieta crudista vegana anche i germogli di legumi, cereali, ortaggi e oleaginose, cioè i loro semi germogliati. Infatti questi alimenti sono, per la loro ricchezza di nutrienti, dei veri e propri integratori naturali.
Molti semi possono essere mangiati dopo la germinazione o l’ammollo, tuttavia alcuni vanno assolutamente evitati, in particolare i fagioli e i lupini. I chicchi dei cereali privati della cuticola esterna non possono più germinare (cereali perlati, miglio, e anche il riso integrale), e sono perciò morti: inutile e anzi controproducente nutrirsene. È bene evitare anche le patate crude e i pomodori verdi, perché troppo ricchi di solanina, un alcaloide tossico che scompare quando il vegetale è a completa maturazione; per lo stesso motivo limitare il consumo di peperoni verdi, mentre quelli gialli o rossi quando maturi non presentano problemi. Off limits pure i germogli di pomodori e patate. Infine, gli spinaci e il rabarbaro contengono ossalati, che potrebbero interferire con l’assorbimento di calcio, ferro, magnesio e zinco; crudi possono
comunque essere consumati tranquillamente in insalata, basta non abusarne. Meglio invece non mangiare le bietole, troppo ricche di ossalati.