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Il 5 per mille: una strada in salita

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Il 5 per mille resta una chimera, una strada tutta in salita per il mondo del no-profit. I pagamenti del 2012 sono di là da venire e restano residui da distribuire che risalgono al 2006. E per il futuro è nebbia fitta.
Il 5 per mille resta una chimera per il mondo del no-profit. I pagamenti del 2012 sono di là da venire e restano residui da distribuire che risalgono al 2006. C’è qualcuno che sta ancora aspettando il 5 per mille dopo sette anni. Sono pochi (magari non hanno comunicato l’Iban o era sbagliatoo hanno fatto errori tecnici ecc.) ma ci sono. E quanto al futuro è nebbia fitta. “Non abbiamo ancora ricevuto nessuna comunicazione circa i pagamenti del 2012”, informa il dirigente dell’ex Direzione Generale per il Volontariato del ministero delle Politiche sociali, Danilo Festa. “Il ministero delle Finanze deve disporre i pagamenti e la firma ancora non c’è. Solo dopo l’Agenzia delle Entrate ci trasmetterà gli elenchi dei beneficiari, ma chiaramente siamo in attesa del governo e delle decisioni conseguenti”. “Attualmente stiamo ancora liquidando dei piccoli residui relativi agli anni scorsi, dal 2006 in avanti”, continua il dottor Festa, “mentre l’ultimo anno pagato è il 2011 su redditi 2010. Si va avanti in automatico, per così dire”. E intanto le associazioni aspettano. Aspettano, tra l’altro, di capire se per il 2013 tutto andrà bene e se il 5 per mille sarà ancora presente sulle dichiarazioni dei redditi. Festa è fiducioso: “Credo proprio di sì, visto che nell’ultima finanziaria il 5 per mille era comunque previsto, con copertura adeguata”, ricorda, “quindi non credo ci siano problemi. E non sarebbe neppure la prima volta che il 5 per mille si paga senza il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che specifica i beneficiari”.
Quanto alla stabilizzazione del 5 per mille, inserita l’anno scorso nella delega fiscale, è andata perduta con quella stessa legge, che non fu approvata per motivi di tempo. Il Parlamento dovrà quindi rimetterci mano ripartendo da capo, visto che è praticamente impossibile che venga ripreso pari pari un provvedimento ideato e propugnato dall’ex governo Monti. Le altre proposte di legge giacciono in Parlamento da anni, visto che alla fine si era puntato proprio sul cavallo delega fiscale.
Fonte: Vita.it

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