“Salviamo Wirikuta, cuore sacro del Messico”: è la
battaglia con cui un ampio gruppo di cittadini italiani stanno tentando di sensibilizzare l’opinione pubblica alla causa del popolo Wixarika, noti anche come Huichol. La loro terra è minacciata dalle imprese minerarie e agro-industriali cui il governo messicano sta dando mano libera. Ora pare anche il congresso voglia fare in modo di
impedire qualsiasi azione legale contro le concessioni minerarie.
Wirikuta si trova nello stato di San Luis Potosì, nella Sierra de Catorce. Dichiarata Riserva Ecologica Naturale e Culturale e inserita nel 2004 nella rete dei siti Sacri Naturali dell’Unesco, ha un’estensione di oltre 140,000 ettari, comprende i comuni di Catorce, Charcas, Matehuala, Villa di Guadalupe, Villa di La Paz e Villa di Ramos. Wirikuta è un luogo essenziale per la stabilità climatica di gran parte del territorio messicano, ospita l’80% delle specie di uccelli di tutto il deserto Chihuahuense, il 60% dei suoi mammiferi e il 50% della sua flora e in esso (dalle montagne di Catorce) hanno origine le maggiori sorgenti d’acqua della regione. Qui si concentra la maggior biodiversità e ricchezza endemica cactacea per metro quadrato dell’intero pianeta terra.
La maggior parte dei cactus di Wirikuta sono protetti dalla Norma Ufficiale della Repubblica messicana di Piante Minacciate e in Pericolo di Estinzione. Il cielo di Wirikuta è regno dell’Aquila Reale, simbolo del Messico e prima nella lista del programma nazionale per la conservazione delle specie prioritarie. La distruzione di Wirikuta firmerebbe la pena di morte del popolo huichol e con loro, della loro tradizione culturale e religiosa.
Gli huicholes, lontani da ogni idea di proprietà o appropriazione, lungo il cammino del loro pellegrinaggio, non hanno costruito nessun edificio. Non hanno mai lasciato, in due millenni di storia, segni del loro passaggio nel deserto eccetto le offerte, rispettando l’integrità dell’ambiente naturale senza deturparne minimamente l’equilibrio.
Da alcuni anni la terra sacra di Wirikuta è minacciata dalle imprese che estraggono minerali (oro e argento) e dalle imprese agro-industriali, il tutto sostenuto da un governo che privilegia gli interessi degli imprenditori a scapito delle etnie o della popolazione locale. Il territorio sacro wirárika che si colloca dentro la riserva protetta è oggi suddiviso tra numerose concessioni, tutte appartenenti ad imprese transnazionali. Esistono più di 76 concessioni minerarie che occupano più di 98.000 ettari, quasi il 70% della zona Naturale Protetta di Wirikuta. I progetti che destano maggiore preoccupazione sono essenzialmente tre:
1. le coltivazioni intensive di pomodori da parte delle Imprese agro-industriali
2. il Progetto La Luz delle imprese Real Bonanza SA &First Majestic Silver Corp
3. il Progetto Universo dell’impresaRevolution Resources
1. COLTIVAZIONI INTENSIVE DI POMODORI delle imprese agro-industriali
Le imprese agro-industriali di pomodori stanno distruggendo diversi appezzamenti di terreno che si trovano all’interno della Riserva (con l’appoggio delle autorità), senza aver presentato agli uffici competenti (SEMARNAT) uno studio di impatto ambientale. Nonostante queste imprese abbiano ricevuto una denuncia popolare a seguito della quale è stato ordinato loro di chiudere, ignorano il tutto e continuano a lavorare e a devastare ogni anno sempre maggiori porzioni di deserto. La distruzione illegale che stanno realizzando colpisce una zona di grande valore ambientale, dove cresce il peyote e altri cactus protetti dalla legge messicana. Inoltre, queste imprese sono responsabili della siccità degli ultimi anni. Situazione che ha acutizzato il problema della povertà e della migrazione di questa zona.
2. PROGETTO LA LUZ diReal Bonanza SA &First Majestic Silver Corp
Il governo messicano ha dato 22 concessioni minerarie all’impresaFirst Majestic Silver Corpnell’area di Real de Catorce, attraverso l’impresa messicana de CV. Il 70% dei 6.326,58 ettari di superficie data in concessione è dentro la Riserva di Wirikuta. Di questi 761 ettari, che rappresentano il 13% delle concessioni della First Majestic Silver, alla fine di maggio dello scorso anno furono restituite al Ministero dell’Economia messicano, dopo le assillanti pressioni del Consiglio Regionale Wirárika e del Fronte per la Difesa di Wirikuta in quanto tale territorio era in corrispondenza del monte Quemado, sacro altare wirárika.
3. IL PROGETTO UNIVERSO diREVOLUTION RESOURCES
Una della minacce più preoccupanti è rappresentata dal Progetto Universo dell’impresa Revolution Resources, che si estende nell’area delbajio(bassopiano) di Wirikuta, area che ospita una delle più ricche biodiversità del pianeta, nonché luogo di passaggio dei pellegrini wixaritari. Tutto ilbajioè attualmente minacciato dal Progetto Universo la cui superficie totale è 352.931 ettari, di cui 48.833,697 si trovano all’interno di Wirikuta; ed è proprio questa la zona in cui si concentra maggiormente l’interesse dell’impresa intenzionata ad estrarre oro e argento con la tecnica del taglio a cielo aperto.
Tale progetto interessa principalmente tre aree:
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il Navarro con la miniera Cinque Stelle, situata a due kilometri a sud della Presa Santa Gertrudis (PSG), in cui si trova il luogo sacro di Harakuna Mutima ai confini della riserva di Wirikuta;
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La Perdida, situata a 10 chilometri a nordovest del centro abitato della Presa Santa Gertrudis (PSG), dove l’epicentro della miniera corrisponde alle concessioni di Concepciòn e di Guadalupana;
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Lindo Dìa, che occupa la maggior parte del territorio delbajio;essa comprende le località di San Antonio de Coronados, Las Margaritas, Tanque de Dolores, Estaciòn Wadley, i terreni comunali di San Antonio de Coronados le concessioni della Lira e di El Bernalejo. In quest’ultima si incontra uno dei luoghi più importanti della tradizione wirárika dedicato a Cervo, Kauyumarie Muyehue e nello specifico, in questa area, il progetto universo prevede l’estrazione di oro, sempre con il sistema del taglio a cielo aperto.
La maggior parte dei minerali che si trovano ad elevate profondità, sono a contatto con le principali falde d’acqua che si estendono dal territorio di San Juan de Matanzas fino a San Juan de Vanegas. Data la conformazione del sottosuolo, l’estrazione delle risorse potrebbe avvenire solo modificando il naturale percorso delle falde, pompando l’acqua sotterranea fino alla superficie, oppure mandandola a maggiori profondità attraverso perforazioni. Se questo dovesse succedere si metterebbero a rischio le principali sorgenti di San Juan de Matanzas, “El Chicle” di Los Catorce, la sorgente di Mastranto (Mazauhata), di Ojo de Agua e la Cañada, e le falde di tutta la zona delbajito, colpendo l’ecosistema nella sua totalità e milioni di persone nel rifornimento quotidiano di acqua usata per l’irrigazione e per l’uso domestico.
Wirikuta si trova sopra tre falde che secondo le classificazione della Commissione Nazionale di Acqua (2012) sono: falda acquifera 2401 Vanegas-Catorce, falda acquifera 2407 Cedral-Matehuala e falda acquifera 2413 Matehuala-Huizache. In tutti i casi è già in atto un sovra sfruttamento che va dai 1,4 ai 2,9 milioni di metri cubi all’anno, per tanto non c’è disponibilità da parte delle risorse idriche di sopportare nuove attività che andrebbero a modificare il loro naturale corso.
Oltre a questo aspetto dell’acqua, non da meno è l’inquinamento e la devastazione che genera il tipo di estrazione utilizzato dalle industrie minerarie: il taglio a cielo aperto. Questo sistema rimuove nel giro di qualche ora, lo strato superficiale della terra attraverso moderni scavatori e esplosioni al fine di rendere accessibili i minerali. Successivamente, per separare il metallo dalla terra, si utilizzano dei processi chimici con il cianuro e il xantatos, altamente contaminanti che utilizzano enormi quantità di acqua svuotando in questo modo i bacini idrici che sono già eccessivamente sfruttati. Il problema naturalmente non è solo per le enormi quantità di acqua che si utilizzano ma anche e soprattutto per lo smaltimento poi delle acque utilizzate nel processo di separazione attraverso l’uso di cianuro e xantos velenosi per l’ambiente e per l’uomo.
In alcune zone in cui è in atto questo tipo di estrazione mineraria le conseguenze già si sono toccate con mano: la diga di Jales. Qui l’accumulo e l’esposizione di residui di minerali depositati, in cui è presente anche piombo, arsenico e antimonio, hanno provocando una contaminazione accumulata e persistente all’acqua di San José de Coronados e Potrero (appartenenti al comune di Catorce), colpendo tutta la catena alimentare per un raggio di 15 kilometri con malattie del bestiame e delle persone, con la contaminazione di piante e di coltivazioni e colpendo alcune specie di fauna silvestre.
LA “SOLUZIONE” ATTUATA DAL GOVERNO MESSICANO
Alla fine di maggio dello scorso anno, le concessioni in corrispondenza del monte Quemado di 761 ettari che rappresentano il 13% delle concessioni della First Majestic Silver, furono restituite al Ministero dell’Economia messicano, il quale le propose ai wirárika assieme ad altri 45.000 ettari della Riserva di Wirikuta, con il pretesto di voler preservare e tutelare il territorio attraverso la creazione di una nuova area protetta, detta Riserva Mineraria Nazionale. Nonostante il ripetuto rifiuto del Consiglio Regionale Wirárika e del Fronte per la Difesa di Wirikuta, il Ministero dell’Economia proseguì il cammino per rendere ufficiale la nuova riserva pubblicando alcuni mesi più tardi, il Decreto della Riserva Mineraria Nazionale.
Le leggi
2010, 29 giugno: Lo stato di San Luis Potosì approvò la “Legge di consultazione indigena”. Secondo questa legge saranno oggetti obbligati di consulta “ le promulgazioni di concessioni, contratti che minacciano l’uso del suolo e sfruttano la loro terra e le loro risorse naturali”.
Articolo 6 e 7 dell’Accordo 169sui popoli indigeni e tribali dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, si decreta che i governi dovranno consultare i popoli indigeni interessati ogni volta che si prevedono misure legislative o amministrative che possono colpirli direttamente. I popoli interessati dovranno avere il diritto di decidere le loro proprie priorità rispetto al processo di sviluppo, nella misura in cui questo minacci la loro vita, credenze, istituzioni e benessere spirituale e le terre che occupano o utilizzano.
2008, 28 aprile:con il Presidente Felipe Calderon come testimone, firmarono il Patto Huauxa Manaka per preservare e dare sviluppo alla cultura wixarica, i governanti di San Luis Potosì, Durango, Jalisco, Nayarit e Zacatecas, e il presidente dell’Unione Wixarika dei Centri Cerimoniali. Furono testimoni il Presidente della Commisione degli Affari Indigeni della Onorevole Camera dei Senatori e il Direttore Generale della Commissione Nazionale per lo Sviluppo dei Popoli Indigeni. Con questo documento i governatori tradizionali, i governatori degli stati, così come il Governo Federale, promisero di proteggere e rafforzare la comunità storica dei luoghi sacri e le vie del pellegrinaggio del polopo Wixarika (huichol).
2008, giugno:Viene elaborato il “Piano di utilizzo della Riserva di Wirikuta” insieme al popolo wixarika. Questo stabilisce la protezione dell’acqua, della terra, della flora e della fauna dei luoghi sacri, oltre alle restrizioni relative le lavorazioni tossiche delle miniere; i territori dati in concessione alle imprese si trovano in una zona denominatoZona de Amortiguamiento para Uso Tradicionalil quale prevede che in questo luogo “si potranno realizzare le attività di sfruttamento delle risorse naturali che si facevano prima che questo territorio diventasse Riserva Naturale, sempre e se, questa attività non altera in modo significativo gli ecosistemi. Le attività concesse sono quelle che permettono di soddisfare le necessità primarie economiche e culturali degli abitanti dei luoghi sacri e le necessità culturali del popolo Wirarika”.
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