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Ecovillaggi: yurte in Grecia e case in paglia in Argentina

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In Grecia hanno scelto le yurte, in Argentina case in paglia e terra cruda. Abitare sostenibile è possibile: queste due esperienze lo dimostrano.
Ecovillaggi: yurte in Grecia e case in paglia in Argentina
Così lontani, eppure così vicini. Centinaia di chilometri di mare dividono Telaithrion Project, sorto recentemente in Grecia, dall’Ecovilla Gaia, fondato nel 1996 in Argentina, ma lo spirito che li anima è lo stesso: smettere di fare chiacchiere e agire.
Entrambi i progetti sono nati con l’intento di applicare una serie di principi ecologici per garantirsi un’elevata qualità della vita senza nulla togliere a Madre Terra. Non solo: la vocazione all’innovazione ha portato a valorizzare lo scambio di competenze, come dicono a Telaithrion, «in modalità open source»; si diventa così tutti competenti e partecipi allo sviluppo del progetto.
Queste comunità sono il simbolo di una risposta pratica alla «crisi», in entrambi i casi infatti le abitazioni sono autocostruite: Gaia ha utilizzato materiali locali e di riciclo, Telaithrion invece è composto da sole yurta.
Ecovilla Gaia: paglia e permacultura
Abbiamo chiesto a Stefano Soldati, permacultore e costruttore di case di paglia che frequenta l’ecovillaggio argentino da dieci anni, di darci una testimonianza diretta.
Stefano, raccontaci un po’ da chi è composto l’ecovillaggio e com’è sviluppato.
A Gaia troviamo persone di età molto diverse: si va dalla famiglia con il bimbo di pochi mesi fino alla pensionata che fa da nonna a tutto il gruppo. I pasti sono condivisi nella casa comune, dove si trovano anche le stanze per gli ospiti. In un altro edificio vi sono bagni, lavatrici e altri servizi ad uso esclusivamente comunitario. I membri della comunità sono tutti vegetariani e il loro orto sinergico li rende quasi autosufficienti. L’impatto che hanno sul territorio è minimo: cucinano a legna o con il forno solare; fanno uso di un impianto di fitodepurazione e sono dotati di fotovoltaico, solare termico e pale eoliche. Gli edifici sono in terra cruda e paglia e il riscaldamento è prodotto da stufe a massa termica.
Per far parte del progetto, è possibile comprare un pezzo di terra dell’associazione (solitamente intorno ai 20.000 euro), dove poi costruire la propria casa. Oltre a organizzare corsi tutto l’anno, la domenica si ospitano visitatori esterni.
Le abitazioni sono autocostruite? Che cosa dice la legislazione argentina in proposito?
Sì, sono autocostruite, ma abusive. Il governo argentino tuttavia non fa molti controlli e nelle località rurali è consuetudine non denunciare nuovi immobili. L’ecovillaggio in ogni caso è costruito con materiali riciclabili e biodegradabili e rispetta il tradizionale impiego dell’adobe, cioè dei mattoni in terra cruda, diffusi in tutto il nord dell’Argentina…(continua)
Telaithrion project: un Olimpo fatto di yurta
Per capirne di più, abbiamo intervistato i suoi fondatori: Apostolos Sianos e Panagiotis Kantas.
L’associazione Free & Real è, in un certo senso, madre del progetto Telaithrion.
Ci potete dire quali sono i suoi obiettivi principali?
Lo scopo dell’associazione è studiare e realizzare una struttura sociale ecosostenibile basata sull’organizzazione strategica di risorse locali e globali, replicabile ovunque nel mondo.
Che cosa vi ha spinto a creare un ecovillaggio?
Dopo anni di parole e di teorie, abbiamo sentito che dovevamo passare all’azione. Volevamo seguire il saggio consiglio di Gandhi: essere il cambiamento che volevamo vedere nel mondo. Così è nata l’idea di una «scuola della sostenibilità», dove tutti sono insegnanti e tutti sono studenti. Un’eco-comunità salutare e armonica, rispettosa dei valori umani e dell’ecosistema, punto di aggregazione per coloro che hanno voglia di condividere in modalità open source le informazioni teoriche e pratiche.
Ho visto che applicate il metodo di agricoltura naturale di Masanobu Fukuoka, facendo anche le palline di argilla…
Sì, collaboriamo con Panagiotis Manikis, uno dei successori di Fukuoka, e con il Center of natural farming di Edessa. Tra le varie tecniche di coltivazione che abbiamo studiato e testato, questo metodo si è rivelato essere il più bilanciato, relativamente ai nostri scopi…(continua)
La versione completa dell’articolo “Ecovillaggi: avanguardie d’oltremare” con le interviste circa gli ecovillaggi presentati è disponibile nel numero di Dicembre 2012 del mensile Terra Nuova, anche come eBook.

 

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