Ecovillaggi: yurte in Grecia e case in paglia in Argentina
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Così lontani, eppure così vicini. Centinaia di chilometri di mare dividono Telaithrion Project, sorto recentemente in Grecia, dall’Ecovilla Gaia, fondato nel 1996 in Argentina, ma lo spirito che li anima è lo stesso: smettere di fare chiacchiere e agire.
A Gaia troviamo persone di età molto diverse: si va dalla famiglia con il bimbo di pochi mesi fino alla pensionata che fa da nonna a tutto il gruppo. I pasti sono condivisi nella casa comune, dove si trovano anche le stanze per gli ospiti. In un altro edificio vi sono bagni, lavatrici e altri servizi ad uso esclusivamente comunitario. I membri della comunità sono tutti vegetariani e il loro orto sinergico li rende quasi autosufficienti. L’impatto che hanno sul territorio è minimo: cucinano a legna o con il forno solare; fanno uso di un impianto di fitodepurazione e sono dotati di fotovoltaico, solare termico e pale eoliche. Gli edifici sono in terra cruda e paglia e il riscaldamento è prodotto da stufe a massa termica.
Per far parte del progetto, è possibile comprare un pezzo di terra dell’associazione (solitamente intorno ai 20.000 euro), dove poi costruire la propria casa. Oltre a organizzare corsi tutto l’anno, la domenica si ospitano visitatori esterni.
Sì, sono autocostruite, ma abusive. Il governo argentino tuttavia non fa molti controlli e nelle località rurali è consuetudine non denunciare nuovi immobili. L’ecovillaggio in ogni caso è costruito con materiali riciclabili e biodegradabili e rispetta il tradizionale impiego dell’adobe, cioè dei mattoni in terra cruda, diffusi in tutto il nord dell’Argentina…(continua)
L’associazione Free & Real è, in un certo senso, madre del progetto Telaithrion.
Lo scopo dell’associazione è studiare e realizzare una struttura sociale ecosostenibile basata sull’organizzazione strategica di risorse locali e globali, replicabile ovunque nel mondo.
Dopo anni di parole e di teorie, abbiamo sentito che dovevamo passare all’azione. Volevamo seguire il saggio consiglio di Gandhi: essere il cambiamento che volevamo vedere nel mondo. Così è nata l’idea di una «scuola della sostenibilità», dove tutti sono insegnanti e tutti sono studenti. Un’eco-comunità salutare e armonica, rispettosa dei valori umani e dell’ecosistema, punto di aggregazione per coloro che hanno voglia di condividere in modalità open source le informazioni teoriche e pratiche.
Sì, collaboriamo con Panagiotis Manikis, uno dei successori di Fukuoka, e con il Center of natural farming di Edessa. Tra le varie tecniche di coltivazione che abbiamo studiato e testato, questo metodo si è rivelato essere il più bilanciato, relativamente ai nostri scopi…(continua)
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