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Sequestrati i satelliti Usa: violavano vincoli paesaggistici

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L’occhio del “Grande fratello” militare Usa a Niscemi (Cl) è stato per il momento oscurato dal gip di Caltagirone che ha ordinato il sequestro delle costruzioni e degli impianti del ‘Mobile user objective system’ (Muos), un mega impianto satellitare in costruzione nella riserva naturale della Sughereta, area a inedificabilità assoluta e di interesse comunitario.
L’occhio siciliano del “Grande fratello” militare Usa a Niscemi (Cl) è stato per il momento oscurato dal gip di Caltagirone che dopo la richiesta della procura ha ordinato il sequestro delle costruzioni e degli impianti del ‘Mobile user objective system’ (Muos), un mega impianto satellitare ancora in costruzione in contrada Ulmo, nella riserva naturale della Sughereta, area a inedificabilità assoluta e di interesse comunitario. Vi sono, per ora, cinque indagati di cui non è stato rivelato nè il nome nè il ruolo nella vicenda ma si tratta sicuramente delle persone che – a vari livelli –  hanno autorizzato i lavori. Le nuove costruzioni per il sistema di comunicazioni satellitare Muos sono state realizzate all’interno della base dove dal 1991 esiste una delle più grandi stazioni di telecomunicazione della Marina Usa, la “Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) N8”, utilizzata per le trasmissioni in alta e bassa frequenza dei comandi e delle forze militari operanti in una vastissima area compresa tra il Mediterraneo, l’Asia sud-occidentale, l’oceano Indiano e l’oceano Atlantico. Le costruzioni sono propedeutiche all’installazione di 3 trasmettitori parabolici basculanti (hanno un diametro di 20 metri) ad altissima frequenza e 2 antenne elicoidali Uhf. Il sistema consentirebbe le comunicazioni tra tutte le basi americane nel mondo e sarebbe in grado di intercettare e decodificare le comunicazioni telefoniche e radio, fax, e-mail, Internet. “La realizzazione del Muos di Niscemi viola il vincolo
paesaggistico di inedificabilità assoluta di una riserva naturale” ha detto il procuratore capo di Caltagirone, Francesco Paolo Giordano. “Anche le costruzioni di carattere militare nel nostro sistema giuridico – ha spiegato il magistrato – devono sottostare alla tutela dei beni culturali”. “La Procura di Caltagirone – ha aggiunto – non procede nei confronti di alcun cittadino statunitense ma nei confronti di italiani”. Sono felici i cittadini di Niscemi,  Modica, Vittoria e delle contrade dei comuni vicini molti dei quali hanno aderito al comitato “No muos” . Amministratori e cittadini non contestano solo l’impatto ambientale delle mega antenne ma soprattutto i pericoli per la salute di uomini e animali dovuti alla quantità di onde radio nella zona. La vicenda sui possibili danni per l’ ambiente e per la salute umana provocati dalla realizzazione del Muos fu sollevata nel 2007 dal senatore di Insieme con l’Unione, Mauro Bulgarelli, che presentò un’interrogazione al ministro della Difesa dopo un’inchiesta di Rainews24. Solo un anno dopo il sindaco di Niscemi, Giovanni Di Martino, chiese l’intervento dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa) per capire se l’installazione della nuova stazione di controllo terrestre delle forze armate degli Stati Uniti, possa provocare danni ambientali o alle persone. Da allora cominciò a formarsi il vasto movimento d’opinione che ha portato alla nascita del “no Muos”. Nell’ottobre dell’anno scorso il Tar di Palermo respinse il ricorso del Comune di Niscemi che chiedeva la sospensiva per bloccare i lavori di installazione del sistema dopo il sì della Regione. Il sindaco si appellò al Cga ma anch’esso non bloccò i lavori.
Fonte: Ansa

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