Il vero debito pubblico verso l’ambiente
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Il WWF ha pubblicato un rapporto sull’impronta ecologica del Mediterraneo ad opera del Global Footprint Network.
Lla domanda dell’area mediterranea per le risorse ed i servizi ecologici è incrementata del 197% nei 47 anni presi in considerazione, dal 1961 al 2008, facendo crescere il deficit ecologico del 230%, e del 150% negli ultimi 4 anni, a partire dal 2008. La distribuzione del debito non è affatto omogenea: nel solo 2008 tre paesi da soli hanno inciso per più del 50% sull’impronta totale della regione mediterranea, ovvero Francia (21%), Italia (18%) e Spagna (14%).
“E’ fondamentale, come il WWF chiede da tempo ad esempio con il programma ‘Oltre il PIL’, realizzato insieme a Commissione Europea, Parlamento Europeo, Ocse e Club di Roma, affiancare una contabilità ecologica e sociale a quella economica e individuare nuovi indicatori di benessere e progresso. Paradossalmente, invece, con la crisi economica e finanziaria in atto si stanno prendendo provvedimenti che deregolamentano la tutela del capitale naturale e dei beni comuni invece che rafforzarla (azioni politiche in questo senso sono già presenti nei piani di Grecia, Spagna, Portogallo ed anche dell’Italia)”. “Le nostre società devono rendersi conto che investire oggi nell’affrontare le questioni ambientali e la salvaguardia del capitale naturale nel Mediterraneo getterà i semi per le economie sostenibili del futuro. Economie sostenibili, sicurezza e dialogo culturale, infatti, non possono essere raggiunti senza un ambiente mediterraneo sano”, ha aggiunto Paolo Lombardi, Direttore del WWF Mediterraneo.
“Servono invece investimenti nel capitale naturale, come ad esempio nelle Green Infrastructures per riconnettere il tessuto della natura dell’area mediterranea e mettere in campo urgentemente azioni che riducano questo ‘deficit ecologico’ facendo in modo che le capacità rigenerative dei sistemi naturali siano in grado di ricostituire le risorse utilizzate dalle nostre economie e le capacità ricettive degli stessi rispetto ai nostri scarti e rifiuti”, ha concluso Bologna.