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Un paese senza McDonald’s e Coca-Cola

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La Bolivia sembra fare sul serio: la storia di un paese senza McDonald’s e Coca-Cola.
La Coca-Cola dovrà lasciare il Paese il prossimo 21 dicembre: una data strategica, che coincide con la fine del vecchio mondo, secondo il calendario Maya.
“Il 21 dicembre segna la fine dell’epoca dell’egoismo e della divisione” ha dichiarato il ministro degli Esteri David Choquehuanca, “sarà la fine della Coca-Cola e l’inizio del mocochinche, la bibita di pesca locale, sarà la fine del capitalismo e l’inizio del comunitarismo“.
Si tratta di una decisione condita da un certo populismo antiamericano, ma che segna un’importante rivendicazione della propria diversità culturale e produttiva.
In Bolivia già la McDonald’s era stata costretta a chiudere le sue otto botteghe per una sorta di morte naturale: la radicata cultura gastronomica legata alle coltivazioni tradizionali del mais ha avuto la meglio sul modello patatine e hamburger.
Anche i consumatori dei settori urbani non hanno ceduto al fast food statunitense, per via di una permanente campagna educativa che mirava a diffondere comportamenti alimentari più sani, insieme alla promozione del cibo da filiera corta.

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