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Nuovi obblighi sui consumi energetici

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La direttiva europea, appena approvata, combatte contro gli sprechi energetici, imponendo nuovi oneri ai governi e alle imprese. Benefici economici e ambientali in vista…
La stretta sull’energia sta per arrivare con dei benefici per l’ambiente e l’economia. Il Parlamento Europeo ha approvato oggi, con 632 voti favorevoli e solo 25 contrari, ha approvato ieri la direttiva quadro sull’efficienza energetica che introduce delle norme e fissa degli obiettivi precisi sulla riduzione dei consumi, a cominciare dagli sprechi degli edifici pubblici e istituzionali. Secondo il relatore dei Verdi Claude Turmese si tratta non solo di salvaguardare la nostra sicurezza energetica e ottemperare a degli obiettivi sul clima, ma di dare anche una forte spinta all’economia e creare nuovi posti di lavoro .Secondo i calcoli si ridurrà il costo della dipendenza dei singoli Stati dalle importazioni di energia, pari a 488 miliardi di euro nel 2011 che corrisponde al 3,9% del PIL europeo, e che è particolarmente forte nei paesi colpiti dalla crisi.
La direttiva Impone agli Stati membri di rinnovare annualmente il 3% delle pavimentazioni di tutti gli edifici utilizzati dal governo nazionale. Mentre le imprese energetiche di pubblica utilità, coperte dalla nuova legislazione, saranno tenute a rispettare, nel periodo 2014-2020, un obiettivo annuale di risparmio energetico equivalente almeno all’1,5% del totale dell’energia venduta ai consumatori finali, sulla base della media dei consumi dei 3 anni precedenti. La vendita di energia per i trasporti può essere esclusa dal calcolo, cosi com’è possibile l’impiego di misure di risparmio alternative, a parità di risultati.
Indubbiamente per le imprese la legislazione impone anche dei costi, che potranno però venire recuperati grazie al risparmio conseguito sui consumi energetici. E così tutte le grandi imprese saranno obbligate a sottoporsi, ogni 4 anni, ad audit energetici indipendenti svolti da esperti accreditati. La direttiva introduce anche disposizioni speciali per la creazione di strumenti di finanziamento per le misure di efficienza energetica. Gli Stati membri dovranno facilitare la creazione di queste strutture o l’utilizzo di quelle esistenti.
La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’UE, dopodiché gli Stati membri avranno 18 mesi per trasporla negli ordinamenti nazionali.

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