Quali garanzie offre la certificazione bio? Il sistema dei controlli funziona? Anteprima dell’articolo “Certificazioni bio: ci possiamo fidare?” pubblicato su Terra Nuova Settembre 2012.
Ogni tanto succede che anche il biologico sia tempestato da uno scandalo. Le cronache ci parlano di contraffazioni e qualche ombra si addensa sul settore, anche tra i suoi più tenaci sostenitori.
Lo scorso dicembre l’operazione Gatto con gli stivali aveva gettato discredito sul biologico, mentre lo scorso giugno un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 1700 tonnellate di soia falsamente bio.
Le domande nascono quindi spontanee:
– il sistema di controllo è davvero affidabile?
– la certificazione nel bio è davvero indispensabile?
– è vero inoltre che a causa dei costi ad essere penalizzate sono soprattutto le piccole aziende?
– quale certezze quindi per il consumatore?
Procediamo con ordine. Sono ormai passati più di vent’anni da quando l’agricoltura biologica è stata riconosciuta ufficialmente da una legge: il Regolamento CE n. 2092/91. Da quel momento certificazione e controllo sono diventati obbligatori, ma, come dimostrano molte ricerche di mercato, sono pochi i consumatori a conoscerne il funzionamento.
L’articolo “Certificazioni bio: ci possiamo fidare” cerca quindi di fare chiarezza sull’argomento, per permettere a tutti di capire meglio pregi e difetti del sistema di controllo.
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