In seguito alla riduzione degli incentivi sul fotovoltaico torna a farsi interessante l’indipendenza energetica, per diventare autonomi e consumare energia in proprio. In Germania cresce l’interesse e a Reggio Emilia arriva un master per l’autocostruzione
Il periodo delle vacche grasse è finito anche per il fotovoltaico, l’eolico e le altre energie rinnovabili. Ma non tutto è perduto. Queste tecnologie rimangono ad oggi l’unica leva possibile per ridurre la dipendenza dal petrolio e garantire un utilizzo di energia pulita. E rimane la convenienza di montare i pannelli solari sul tetto. Detto questo è chiaro che gli incentivi, con il quinto conto energia sono calati bruscamente, e gli investimenti per i grandi impianti sembrano destinati a ridursi. Un dato di fatto contro cui abbiamo cercato di opporci, ma che assomiglia ad un processo inesorabile: anche nei Paesi europei più avanzati in effetti i contributi pubblici alla produzione energetica da fonti rinnovabili sono calate notevolmente. Per fortuna a questa riduzione fa da contrappeso l’evoluzione tecnologica, la contrazione dei costi di produzione dei moduli e l’aumento dell’efficienza degli impianti. E così torna in auge l’autoproduzione della propria energia, che viene immagazzinata e non ceduta alla rete pubblica. Uno studio della società tedesca Centrosolar, che ha installato grandi impianti fotovoltaici sui tetti dei supermercati, mostra che l’energia autoprodotta allo stato attuale è già più conveniente, o comunque mai più cara, dell’energia acquistata dalla rete.
In Germania si sta diffondendo la tendenza ad installare impianti fotovoltaici con l’autoconsumo, che utilizzano le batterie al litio, ancora troppo care, o gli accumulatori di tipo tradizionale, che sono ancora a base di piombo. I costi dell’energia accumulata in questo momento sono ancora superiori rispetto all’energia acquistata in rete, per via di costi iniziali dell’impianto e dell’assenza di tariffe incentivanti per la cessione in rete. Secondo Matthias Vetter del Fraunhofer Institut di Friburgo il costo del chilowattora per l’energia autoprodotta si aggira attorno ai 40 centesimi. Ma i ricercatori sono convinti che in seguito ai progressi tecnici e ad una produzione allargata dei materiali nei prossimi anni arriveremo ad un costo di circa 30 centesimi al Kwh, mentre contemporaneamente i costi energetici continuano a salire. Secondo Vetter intorno al 2015 secondo Vetter avremo già un vantaggio economico dell’energia autoprodotta, rispetto a quella acquistata in rete.
In questo periodo di grande crisi economica ed energetica, risulta di nuovo interessante pensare di rendere la propria abitazione quanto più indipendente energeticamente attraverso l’autocostruzione degli impianti. All’Ecoparco di Vezzano sul Crostolo (Re) nei mesi di settembre e ottobre per questo motivo è stato organizzato un master per l’indipendenza energetica, a cura di Lucio Sciamanna, autore di Terra Nuova, che vuole proprio promuovere il faidaté sulle rinnovabili. Il master si compone di 5 lezioni di un’intera giornata, in cui verranno impartite le nozioni teorico-pratiche per rendere i partecipanti autonomi nella loro autocostruzione di impianti. Se gli incentivi non ci aiutano a ripagare le spese per l’impianto, possiamo sempre costruirlo e montarlo da noi.
Per informazioni sul master: 338 4614465,
eventi@eco-parco.it,
www.sololamiaenergia.org