Per percepire la ricchezza della vita dobbiamo rieducarci a camminare, viaggiare, osservare e assaporare con la dovuta tranquillità.
Ma nell’era della Tav e della banda larga ci dimentichiamo sempre più spesso del valore della lentezza.
Chi può insegnarcelo meglio degli asini?
Ogni anno, su queste pagine, consigliamo qualche nuovo tragitto a piedi da compiere in compagnia di questo animale mite e socievole, un po’ testardo sì, ma recalcitrante solo verso chi gli manca di rispetto e non ne conosce le abitudini. Esistono ormai diverse associazioni che offrono escursioni di questo tipo, prima tra tutte Aria Aperta di Reggio Emilia, che offre escursioni sull’area appenninica. Questa volta vi conduciamo sulle Alpi trentine, con il progetto Dove pensano gli asini. Si tratta di un’iniziativa nata dall’input di Valentina Musmeci, insegnante di inglese e madre di tre figli, che ha girato il mondo scattando fotografie e cura rubriche di turismo responsabile su alcuni siti specializzati.
«La storia parte con un’avventura che abbiamo fatto con altre cinque famiglie sulla catena del Lagorai, in compagnia di bambini, asini e allevatori» racconta. «Ne è uscito un libro ricco di fotografie, che ha interessato le Aziende di promozione turistica (Apt). Gli allevatori locali si sono poi offerti di fare questi trekking, preparandosi e formandosi al meglio».
Il Lagorai rappresenta un’oasi di rara bellezza naturalistica, sulle cui cime volano aquile e sparvieri e tra le cui gole ha trovato di nuovo dimora la lince. Ma non è l’unico luogo «dove pensano gli asini». Questa esperienza, partita dal basso, ha saputo conquistare l’attenzione di ben sette Apt, con un programma articolato per tutta l’estate, a cui collaborano i diversi allevatori locali. Il primo appuntamento è durante il Trentofilmfestival del 6 maggio, con una camminata a passo lento verso il rifugio Maranza. Poi si slitta a luglio, con due giorni da Predazzo a Passo Rolle, circondati dalle foreste della Magnifica Comunità della Val di Fiemme da cui svettano le cime dolomitiche. E poi, a fine luglio, il progetto si intreccia con un percorso di benessere, con un’escursione di due giorni a complemento del seminario di metamedicina tenuto da Claudia Rainville.
Giornate di trekking anche per tutto il mese di agosto cominciano dalla visita al percorso di Artesella Artenatura, proseguendo con Lavarone, Valle dei Mocheni e Piccole Dolomiti. Per i bambini, dal 20 luglio al 9 agosto, sono previsti piccoli trekking trainati da un carretto intorno al Lago di Lagolo. E anche i più piccoli avranno la possibilità di prendere la «patente asininia»: il 5 agosto a Baselga del Bondone c’è una scuola guida tutta speciale, che insegna al bambino come condurre l’asino lungo il percorso.
«Adatta anche ai più piccoli, questa è un’esperienza che educa a camminare in modo lento e consapevole» commenta Valentina. «L’asino permette a tutti di arrivare alla natura in modo più diretto. Fa da salvagente ti aiuta a galleggiare, ad entrare meglio nel ritmo della natura». Con un po’ di spirito d’avventura anche una normale famiglia potrà così riassaporare un po’ di sano nomadismo: montare una tenda per la notte, cercare l’acqua, cucinare le vivande, alternando percorsi di attraversamento a bassa quota. E così, ancora una volta, potremo scoprire che le cose che contano davvero sono quelle più semplici, che inquinano meno, che costano poco. A pochi chilometri da casa.